Operazione salva-debito. Prima un imprenditore toscano ha acquistato una pagina sul Corriere della Sera per invitare gli italiani a ”comprarsi” il debito italiano, poi la proposta di un consigliere regionale: rinunciare a un mese di indennità per acquistare i titoli di Stato del nostro Paese.
NO INDENNITA’, SI’ AI TITOLI DI STATO. E’ Dario Locci, presidente del Gruppo Misto in Consiglio regionale, a lanciare l’idea di investire l’indennità del mese di novembre (che i politici ricevono per il loro posto nel ”parlamentino” toscano) per acquistare i buoni del tesoro, lo strumento con cui lo Stato “fa cassa” per trovare fondi da investire.
COMPRIAMOCI IL DEBITO. La proposta arriva dopo l’appello di Giuliano Melani, imprenditore toscano che lo scorso 4 novembre ha comprato una pagina sul Corriere per invitare i cittadini a sottoscrivere titoli del debito pubblico italiano per sostenere il Paese. Secondo Melani, considerato l’attuale ammontare del debito (pari a circa 1.900 miliardi di euro), basterebbe che ogni cittadino si sobbarcasse 4.500 euro di titoli di Stato per 7/8 anni per riportare tutto il debito in mani italiane.
GIORNATA DEL DEBITO. “L’appello del signor Melani – spiega Locci – ha già mobilitato migliaia di italiani, a partire dai privati cittadini fino agli istituti di credito, alcuni dei quali hanno già dato la propria disponibilità ad azzerare i costi dell’operazione di vendita dei titoli di Stato alle famiglie, in caso venisse istituita una ‘giornata del debito’. La politica – continua il consigliere regionale – si è mossa tardi come al solito e non è ancora riuscita a dare una risposta concreta ed unitaria a questa iniziativa”.
DALLA TOSCANA. Ecco perché a dare il buon esempio potrebbero essere i consiglieri regionali toscani, “che già si sono distinti per il contenimento delle spese e degli stessi emolumenti”, chiarisce Locci. “Pertanto ho depositato una proposta di risoluzione affinché già l’indennità di novembre possa essere corrisposta direttamente in titoli di Stato. Un’operazione concreta, in un momento in cui davvero nessuno può più permettersi di tirarsi indietro e nascondere la testa sotto la sabbia”.
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