519 richieste per la nuova social card.
LE RICHIESTE. Si è chiuso nei giorni scorsi il termine per la presentazione delle domande per il rilascio della nuova social card. E il primo bilancio parla di 519 richieste presentate nelle quattro sedi comunali indicate quali punti di raccolta, ovvero la Direzione servizi sociali in viale De Amicis (180), il Quartiere 4 in via delle Torri (114), il Parterre in piazza della Libertà (104) e lo Sportello per l’immigrazione in via Pietrapiana (121). La nuova social card, o meglio la nuova Carta Acquisti, rientra in una sperimentazione che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha promosso in dodici città italiane con più di 250.000 abitanti (tra cui Firenze), con l’obiettivo di contrastare la povertà minorile, a partire dalle famiglie più marginali rispetto al mercato del lavoro.
IL BILANCIO. “Facendo un primissimo bilancio si può dire che a Firenze la sperimentazione della nuova Carta acquisti stia procedendo bene – commenta il vicesindaco Stefania Saccardi –. Tutti i cittadini hanno infatti potuto presentare la domanda presso gli sportelli senza che si siano verificate code o particolari difficoltà, ricevendo invece un’adeguata assistenza alla compilazione da parte del personale comunale incaricato”. Il vicesindaco ricorda inoltre il supporto fornito dai CAF cittadini che si sono resi disponibili a rilasciare in tempi rapidissimi a coloro che ne avessero fatto richiesta l’attestazione ISEE riferita ai redditi prodotti nel 2012, necessaria per la presentazione della domanda.
REQUISITI. L’unica criticità emersa – spiegano da Palazzo Vecchio – riguarda la questione dei requisiti fissati dal Ministero: “Probabilmente sono troppo rigidi tanto che, alla fine, hanno ridotto notevolmente la platea dei potenziali beneficiari della Carta Acquisti – sottolinea il vicesindaco Saccardi –. Questo, insieme ad altri aspetti della sperimentazione che emergeranno una volta assegnate le carte e predisposti i progetti di presa in carico delle famiglie beneficiarie da parte del servizio sociale, sarà oggetto della valutazione del Ministero e dei dodici Comuni coinvolti, anche ai fini dell’auspicabile messa a regime di uno strumento di sostegno al reddito delle famiglie povere, attualmente mancante nel sistema di welfare italiano. A Firenze, questa valutazione coinvolgerà anche le organizzazione sindacali con le quali l’Amministrazione comunale ha stipulato ai primi di giugno uno specifico protocollo di intesa”.
CRITERI. Sono infatti numerosi i requisiti richiesti dal Ministero per l’assegnazione della Carta acquisti: la cittadinanza (italiana, comunitaria o straniera lungosoggiornante), la residenza a Firenze da almeno un anno, la situazione economica (ISEE inferiore 3.000 euro e altri parametri patrimoniali), la condizione familiare (presenza di un minore), quella occupazionale (disoccupazione o lavoro dipendente o flessibile poco remunerato) e il non possesso di autoveicoli o motocicli nuovi o di elevata cilindrata. Il Comune ha poi fissato alcuni criteri per la formazione di un’eventuale graduatoria (qualora il numero di domande risultasse superiore a quelle finanziabili con il milione e mezzo di euro assegnato dal Ministero a Firenze) attraverso l’attribuzione di punteggi in caso di prolungata residenza nel Comune (almeno due anni), di presenza di tre o più figli minori, di famiglie monogenitoriali, di una condizione di handicap dei genitori e/o dei figli minori, di presa in carico del nucleo familiare da parte dei servizi sociali o sanitari specialistici (salute mentale, neuropsichiatria infantile, Sert).
TEMPI. La somma mensile accreditabile dipenderà dalla dimensione della famiglia beneficiaria, e può variare da 231 euro per un nucleo di due componenti a 404 euro per uno di cinque o più componenti. Per le famiglie a cui sarà assegnata la Carta acquisti il Comune dovrà predisporre un progetto personalizzato di presa in carico finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale e, conseguentemente, alla fuoriuscita dalla condizione di bisogno. Adesso – viene spiegato ancora – inizia la fase dell’istruttoria delle domande presentate, con la verifica del possesso dei requisiti dichiarati dai nuclei familiari richiedenti, che sarà effettuata dal Comune (sui dati anagrafici e su quelli relativi alla cittadina) e dall’INPS (sui dati relativi alla situazione economica e a quella occupazionale): al termine di queste procedure sarà predisposta la graduatoria definitiva. Una parola infine sui tempi: sulla base della tempistica del Ministero, entro metà novembre dovrebbe essere pubblicata la graduatoria definitiva dei richiedenti, in modo da poter effettuare i primi accrediti a dicembre.