sabato, 14 Dicembre 2024
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Omicidio stradale, obiettivo raggiunto (in anticipo): raccolte 53mila firme

Presentati oggi i risultati del progetto David, sulla sicurezza stradale, nato in seguito all'omicidio di Lorenzo Guarnieri.

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53mila firme raccolte: obiettivo raggiunto per il progetto David, per dar vita a una proposta di legge per introdurre la fattispecie di “omicido stradale” per chi uccide al volante sotto l’effetto di alcol e droghe. “L’obiettivo è stato superato con un mese di anticipo”, sottolinea il sindaco di Firenze, Matteo Renzi.

OBIETTIVO RAGGIUNTO. Il raggiungimento del tetto delle firme necessarie per far partire la proposta è stato reso noto questa mattina alla presenza di Renzi, primo firmatario della proposta insieme ai promotori dell’iniziativa Stefano e Stefania Guarnieri, genitori di Lorenzo, giovane vittima della strada, Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, e Valentina Borgogni, per l’associazione Gabriele Borgogni. “Un numero straordinario di aderenti, provenienti da tutte le parti d’Italia e non solo. Ora bisogna trasformare questa proposta di legge in legge vera e propria entro il 2013”, spiega Matteo Renzi.

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LA PROPOSTA. Il testo di legge si basa su quattro punti: il cambio di nome da omicidio colposo a omicidio stradale, l’inasprimento della pena da 3-10 a 8-18 anni di carcere, l’introduzione dell’arresto in flagranza di reato e “dell’ergastolo della patente”, per togliere definitivamente la patente a chi guida sotto l’effetto di alcol e droga, mentre al momento è prevista solo la revoca temporanea del permesso di guida e nessuna misura cautelare. Il tutto, sempre, per chi provoca vittime mettendosi al volante dopo aver bevuto o essersi drogato.

IL PROGETTO. David, oltre a essere il nome di uno dei simboli di Firenze, è anche l’acronimo di Dati e analisi (ottimizzazione della raccolta dati sugli incidenti stradali), Aderenza alle regole (a partire da più controlli), Vita ed educazione (messa in sicurezza delle infrastrutture e l’incentivazione di nuove tecnologie), Dopo la violenza (supporto alle famiglie e formazione degli operatori). Un progetto che mira a “combattere la battaglia per la vita cercando di dimezzare le morti stradali”, ha sottolineato Renzi. Secondo le analisi, il 30 per cento degli incidenti gravi è associabile all’alcol, il 40 per cento dei decessi di pedoni è causato da motocicli e ciclomotori, il 70 per cento di morti e feriti sono pedoni o motociclisti. Gli incidenti mortali sono circa quattromila all’anno e “l’Italia è il primo paese per numero di vittime”, afferma Giordano Biserni. “Nelle aree urbane italiane ci sono 7 morti su cento abitanti – continua – a differenza di Berlino che ne ha 1,8 su cento”.

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L’iniziativa: Il Reporter e l’associazione Guarnieri insieme contro la ”violenza stradale”

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