sabato, 15 Febbraio 2025
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Patto per il Welfare in Toscana: 56 milioni di euro per il settore

Regione, cooperative e sindacati siglano un'intesa per sostenere i servizi sociosanitari e valorizzare il lavoro

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Coniugare la qualità dei servizi di assistenza, in favore soprattutto dei fragili (minori, anziani, disabili), con la qualità dei contratti per i lavoratori e le lavoratrici impegnate in queste delicate mansioni. È l’obiettivo del patto per il Welfare in Toscana, firmato il 13 febbraio da Regione, sindacati, rappresentanze del mondo cooperativo, diaconia valdese, associazione delle RSA pubbliche e dal coordinamento delle strutture per le dipendenze. La Regione si è impegnata a investire nei prossimi 4 anni 56 milioni di euro aggiuntivi per sostenere un settore, che sul territorio – solo per dare qualche numero – gestisce l’accoglienza di oltre 20mila persone ogni anno nelle Rsa e di altri 1.500 soggetti nelle strutture residenziali per disabili.

Cosa prevede l’accordo per il welfare della Toscana

Le parti si impegnano a rafforzare il sistema di welfare toscano e a favorire momenti di confronto per la qualificazione e l’innovazione dei servizi e delle strutture. “Questo accordo con il mondo del welfare sociale – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – innalza il nostro livello di civiltà e di cultura, perché testimonia concretamente che la nostra regione vuol andare avanti ma senza lasciare indietro nessuno”. Il patto prevede non solo l’aumento delle risorse, ma anche l’avvio di tavoli di confronto e studio per la qualificazione e l’innovazione dei servizi. Tra i punti cardine, la revisione delle regolamentazioni assistenziali e la definizione dei contratti di riferimento per i lavoratori delle strutture sociosanitarie.

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“In una fase in cui le risorse nazionali sono sempre più scarse a causa dei continui tagli – ha detto l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinellinoi ci impegniamo, anche con un aumento delle risorse impiegate, a far sì che sia mantenuta e si allarghi una rete di garanzie e servizi certi e di qualità per i nostri cittadini”.

I commenti delle cooperative e dei sindacati

Confcooperative-Federsolidarietà, Legacoop Toscana Dipartimento Welfare e Agci-Imprese sociali hanno accolto con favore la firma del patto. “La Regione Toscana prende alcuni impegni importanti spiegano in una nota – come l’aumento delle risorse a sostegno della quota sanitaria per i servizi sociosanitari, la costituzione di tavoli di lavoro per migliorare il sistema integrato di welfare negli ambiti delle politiche per la non autosufficienza, la disabilità, minori e famiglie, la salute mentale e le dipendenze. La Regione assume anche l’impegno a riconoscere gli aumenti previsti dal Ccnl delle cooperative sociali e scoraggiare l’applicazione di contratti meno vantaggiosi per i lavoratori”.

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Anche i sindacati promuovono l’accorso. Di “modello toscano” parla Rossano Rossi (Cgil), “Con questa intesa – ha commentato – gli addetti, gli utenti e le loro famiglie possono trovare una risposta di qualità in servizi delicati ed essenziali”. Un patto che “consente di tenere monitorato il sistema delle RSA in Toscana, a cominciare dalle condizioni di lavoro e dai contratti applicati”, secondo Sivia Russo (Cisl). Per Rocco Brasile (Uil) l’accordo guarda lontano: “si ribalta il paradigma per cui la ricchezza la produce solo l’impresa e non il lavoro, abbiamo affermato che la ricchezza è un prodotto del lavoro e quindi la produce chi lavora“.

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