C’è un po’ di Firenze nella vittoria di Giuliano Pisapia. E non solo perché qualche giorno fa un gruppo di Giovani Democratici fiorentini sono partiti alla volta di Milano per dare una mano allo sprint finale della campagna elettorale del centrosinistra meneghino.
DALL’ARNO ALLA “MADUNINA”. E’ che la città di Dante ha rappresentato una tappa importante nella vita del nuovo sindaco di Milano: fu uno dei tanti giovani che, subito dopo l’alluvione, corsero a Firenze per aiutare la popolazione e salvare le opere d’arte custodite agli Uffizi e non solo. Quando, la mattina del 4 novembre 1966, la radio dette la notizia del disastro, il 17enne Giuliano Pisapia e il suo amico Fabio non ci pensarono troppo su: “Andiamo, andiamo a Firenze”. E’ lui stesso a ricordare la “fuga” di quella mattina e l’arrivo nel capoluogo toscano: “La città era sbarrata. Ma appena arrivati ci danno una pala e cominciamo a scavare in mezzo al fango, ad aiutare bambini ed anziani a lasciare le case sommerse”.
ANGELO DEL FANGO. Di quei giorni a Firenze il neo-sindaco milanese ha parlato più di una volta durante questa campagna elettorale, citandoli in tutte le sue biografie ufficiali che sono girate in Rete e portandoli ad esempio per rispondere ad un attacco di Letizia Moratti. “Il mondo dell’associazionismo rischia di essere mortificato con Pisapia”, aveva detto la prima cittadina uscente.
IL RACCONTO. “Ho iniziato a fare il volontario da adolescente con i miei amici aiutando Mani Tese e il Pontificio Istituto Missioni Estere – è stata la risposta del candidato del centrosinistra – poi ancora tra gli scout e i cosiddetti ‘Angeli del Fango’ che andarono a salvare i tesori di Firenze dall’alluvione del ’66. Ho proseguito sulle ambulanze della Croce Rossa. A 50 anni, alla fine degli anni 90, sono andato in Kosovo, in uno scenario di guerra, per aiutare chi soffriva e aveva bisogno”. Come per tanti ragazzi di metà anni 60, insomma, anche per Giuliano Pisapia soccorrere Firenze e i fiorentini fu la prima concreta, e dura, esperienza di impegno civile. Un impegno che ha portato Pisapia fino alla storica vittoria di oggi.
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