Arrivano novità per le prossime elezioni amministrative a Firenze: da quest’anno sarà possibile votare direttamente il presidente di Quartiere.
Il Consiglio comunale di Firenze ha dato il via libera a questa “mini-riforma”, modificando lo Statuto e il regolamento cittadino. Al risultato si è arrivati dopo mesi di lavoro da parte della commissione speciale di Palazzo Vecchio.
Presidenti di Quartiere, cosa cambia
Nonostante le campagne elettorali finora fossero incentrate sul candidato presidente di Quartiere, il “numero uno” dei consigli decentrati veniva scelto dai consiglieri di Quartiere appena eletti, in base alle direttive politiche.
Da oggi si cambia: i cittadini di una delle 5 zone in cui è stata divisa amministrativamente la città potranno votare direttamente un candidato alla carica di presidente dei Quartiere. Sulla scheda elettorale sarà quindi possibile tracciare un segno sul simbolo della lista scelta (e in questo modo il voto andrà direttamente al candidato presidente di quello schieramento) e poi indicare due preferenze per i consiglieri di Quartiere. Sarà anche possibile votare solo il candidato presidente, un po' come succede per le elezioni comunali.
Villa Pallini, sede del Quartiere 5
Elezioni di Quartiere, no al voto disgiunto
A differenza delle consultazioni per il sindaco, quelle per il presidente del Quartiere saranno a turno unico, senza ballottaggio, e non è previsto il voto disgiunto, ossia non sarà possibile votare il candidato presidente di una coalizione e indicare i consiglieri di uno schieramento diverso che non sostiene quel candidato.
Al vincitore andrà anche un premio di maggioranza: chi avrà raccolto più preferenze otterrà oltre il 60% dei seggi.
I commenti
Ci sono volute 8 sedute della commissione speciale e 4 mesi di lavoro per arrivare a un testo condiviso tra le varie forze politiche. Un accordo che è arrivato prima del previsto: la data di chiusura dei lavori era stata fissata inizialmente al prossimo 31 dicembre.
“L’elezione diretta del presidente di quartiere va verso la sempre maggior richiesta di rappresentanza diretta da parte dei cittadini e rilancia il ruolo dei Quartieri e dei loro presidenti in maniera sempre più forte”, commenta la presidente della Commissione speciale revisione decentramento comunale, Francesca Paolieri – i presidenti di quartiere avranno un ruolo sempre più importante nella rappresentanza dei cittadini e saranno ancora più vicini ai problemi del territorio”.
La proposta iniziale è arrivata da Forza Italia, che insieme a Fratelli d'Italia ha votato sì per le modifiche allo Statuto. “Saranno direttamente i cittadini a scegliere – spiega il capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai –, perché dalle prossime elezioni troveranno sulla scheda i nomi dei candidati a presidente. Si restituisce così ai cittadini la libertà di poter scegliere chi sarà il tramite tra di loro e il Comune. Questo infatti è il fondamentale ruolo dei presidenti dei quartieri cittadini”.
“Alleanza Nazionale e Forza Italia ne parlavano già sul finire degli anni ‘90 – aggiunge Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia – a testimonianza di quanto il centrodestra fiorentino sia sempre stato lungimirante su temi che oggi vanno decisamente più ‘di moda’ di allora: la partecipazione, il coinvolgimento dell’elettorato più giovane, la lotta all’astensionismo, la democrazia diretta. Oggi, con qualche anno di distanza, l’elezione diretta dei presidenti dei quartieri diventa realtà”.
Voto contrario invece da parte di Art.1 – Mdp e del gruppo Firenze riparte a sinistra. “I presidenti dei Quartieri saranno eletti direttamente dai cittadini, ma non avranno nessun potere. Alla riforma elettorale non corrisponde nessun aumento di funzioni – dicono i consiglieri- col sistema elettorale congegnato dall'alleanza nella commissione speciale Pd-Forza Italia si avrà la maggioranza solo con un voto in più. Per esempio ci potrebbe essere una maggioranza col 33% e le opposizioni col 67%. Un 'occasione persa per dare ai Quartieri autonomie, strumenti, risorse per stare vicino alle persone”. Il Movimento 5 Stelle, infine, si è astenuto.