giovedì, 22 Maggio 2025
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Rapina al benzinaio, catturati i presunti responsabili

In manette sono finiti due cittadini albanesi ritenuti responsabili della rapina consumata lo scorso 14 gennaio ai danni di un distributore in via Sestese. Le indagini sono partite dall'altezza fuori dal comune di uno dei rapinatori.

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Martedì sono finiti in manette due cittadini albanesi ritenuti responsabili della rapina consumata lo scorso 14 gennaio ai danni di un distributore di benzina in via Sestese. La polizia li ha catturati grazie a una meticolosa attività investigativa della Squadra Mobile fiorentina. Nell’ultimo periodo il capoluogo toscano era stato scenario di una serie di rapine ai benzinai, messe a segno da una coppia di uomini travisati da caschi integrali. La prima della serie era stata registrata lo scorso 23 dicembre in un benzinaio di via Bolognese, la seconda, una settimana dopo (il 30 dicembre), in via Baccio da Montelupo. Poi, il 14 gennaio, era stata la volta di una stazione di rifornimento in via Sestese.

LE INDAGINI. Alla luce di questi episodi gli uomini della Sezione Antirapina hanno svolto le indagini che ieri hanno portato alla cattura dei due uomini di 22 e 26 anni. L’inchiesta è partita riunendo insieme tutte le denunce acquisite dalla polizia e che presentavano come denominatore comune le caratteristiche fisiche dei responsabili: i criminali erano sempre stati descritti come due soggetti stranieri, di cui uno molto alto. Dopo essersi presentati di fronte alle loro vittime – entrambi travisati con caschi e  armati di pistole – si erano sempre allontanati dal luogo del delitto a bordo di un ciclomotore rubato. 

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L’ALTEZZA. Il primo indizio dal quale sono partiti gli inquirenti è stata proprio la corporatura, fuori dal comune, di uno dei rapinatori che, secondo le testimonianze raccolte  – confermate anche  dalle immagini di videosorveglianza – sarebbe stato oltre 1 metro e 90 di altezza. Gli investigatori hanno passato al setaccio gli archivi di polizia alla ricerca di un uomo che, data la serialità dei colpi, poteva essere verosimilmente conosciuto alle forze dell’ordine. Così, gli operatori dell’Antirapina hanno puntato il dito su un pregiudicato albanese di 26 anni che, al momento, si trovava agli arresti domiciliari. L’uomo aveva tuttavia il permesso di allontanarsi dal domicilio per frequentare delle scuole serali.

IN VIA SESTESE. Di lì a poco i poliziotti sono riusciti anche a dare un volto anche al secondo uomo ritenuto complice dell’altro. Si tratta di un altro cittadino albanese, un 22enne controllato dalle pattuglie sul territorio in almeno due occasioni negli ultimi mesi. Una volta stretto il cerchio intorno ai due, la Squadra Mobile ha effettuato uno scrupoloso servizio di osservazione che ha permesso di monitorare tutti i loro spostamenti. Martedì la coppia è stata seguita fino a un altro distributore in via Sestese: gli uomini della Mobile sono entrati in azione bloccandoli entrambi a bordo di un’auto. Nel bagagliaio sono stati trovati due caschi compatibili con quelli ripresi nelle immagini della rapina del 14 gennaio, una pistola Calibro 9 rubata, una scacciacani modificata, vario munizionamento, nonché del vestiario compatibile con quello indossato nell’ultimo colpo.

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RESPONSABILITA’. I due sono finiti a Sollicciano, al momento indiziati della rapina consumata due settimane fa in via Sestese. Gli inquirenti stanno ora valutando loro eventuali responsabilità negli altri episodi.

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