venerdì, 29 Marzo 2024
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Restyling di Porta al Prato, missione compiuta (con gli sponsor privati)/FOTO

Oltre al restauro della Porta, terminato anche l'intervento di manutenzione della Fonte di Giovanni dalle Bande Nere, finanziato attraverso il progetto Flic con la pubblicitĂ  sul cantiere.

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Missione compiuta per il restauro di Porta al Prato. Si tratta, anzi, di una doppia missione portata a termine, dato che al restyling della Porta si è accompagnato quello della Fonte di Giovanni dalle Bande Nere. Intervento, quest’ultimo, finanziato con il progetto Flic (Florence I Care), grazie cioè ai proventi delle pubblicitĂ  presente sul cantiere. 

DUE RESTAURI AL PREZZO DI UNO. Si può parlare quindi di due restauri al prezzo di uno. Quello su Porta al Prato, finanziato dall’amministrazione comunale, ha consentito infatti anche il restauro della Fonte con un meccanismo di sponsorizzazione da parte di privati. Si tratta infatti di una iniziativa in qualche modo affine al progetto Flic (Florence I Care) che, invece dell’adozione di un intervento da parte di imprese, societĂ , enti e via dicendo, utilizza una diversa modalitĂ  per coinvolgere privati nella manutenzione e restauro di luoghi e monumenti simbolo della cittĂ . Ovvero il recupero delle risorse attraverso gli incassi provenienti dalla concessione di spazi pubblicitari nei cantieri degli stessi interventi. 

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IL PROGETTO. Il progetto esecutivo dell’intervento di Porta a Prato è stato approvato dalla giunta comunale nel 2011 con una previsione di spesa di 395mila euro, diventati circa 281.650 dopo la gara di affidamento dei lavori alla impresa Edilrestauri. La gara per la concessione delle gestione e manutenzione degli spazi pubblicitari da collocare sul ponteggio dei lavori di restauro della Porta a Prato invece si è svolta nell’aprile del 2012, a fronte del restauro di beni dell’amministrazione con una percentuale da offrire sugli introiti da pubblicitĂ  con un minimo garantito di 20.000 euro. La gara è stata aggiudicata all’impresa Mecenarte srl che ha proposto un contributo del 70% dei ricavi netti derivanti dall’esposizione pubblicitaria (che secondo il bando poteva durare quanto il cantiere sulla porta). L’impresa ha assolto l’obbligo minimo (pari al contributo di 20mila euro) restaurando la Fonte  in piazza San Lorenzo, nell’ambito del progetto Flic. E le maggiori somme incassate dalla pubblicitĂ  sui ponteggi del cantiere di Porta a Prato rispetto al minimo garantito, sono state destinate al restauro della statua e del basamento della fonte stessa (costo totale dell’intervento pari 48.000 euro). 

PORTA A PRATO. Per quanto riguarda l’intervento sulla Porta, i lavori sono consistiti nel restauro conservativo e nel consolidamento del paramento murario e degli archi in pietra forte, dopo il distacco di alcuni frammenti di intonaco sotto la lunetta affrescata. Oltre ad essere stata ripulita da tutti gli agenti esterni organici ed inquinanti, la Porta e la sua copertura sono state completamente revisionate.

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L’AFFRESCO. L’ affresco di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (Firenze 1503-1577) – staccato e ricollocato nell’intervento del 1960 nella lunetta interna – è stato staccato in concomitanza con lavori di eliminazione della pericolositĂ  del sottoarco, in accordo con la soprintendenza e portato in un luogo sicuro dove verrĂ  realizzato l’intervento di restauro pittorico e ricollocato nella stessa posizione originaria. Infine è stato smontato e rimontato il selciato in pietra esistente intorno alla Porta dopo il rifacimento dello strato di massetto in cemento armato.

LA FONTE.  Sul restauro della “Fonte di Giovanni dalle Bande Nere”, il gruppo scultoreo originariamente collocato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio e definitivamente collocato in piazza San Lorenzo nel 1850 è stato interessato da un’accurata pulitura volta a conservare la superficie marmorea e restituire al monumento il grado di leggibilitĂ  connaturato al valore storico e simbolico. Il tutto tramite comprese ed impacchi basici a ph controllato con tempi di contatto selettivi a secondo della consistenza dei depositi. Le membrature del Bandinelli sono state accuratamente verificate nelle stuccature pregresse con l’integrazione di alcune lacune con materiali reversibili e la protezione finale con composti biocidi ed idrorepellenti. L’intervento ha, infine, previsto una revisione dell’impianto idraulico finalizzata al controllo dei consumi idrici con l’inserimento di un sistema di regolazione oraria del funzionamento. 

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