Confermato lo sciopero dei benzinai tra il 24 e il 26 gennaio 2023 con orari leggermente ridotti rispetto a quanto comunicato inizialmente, ma le associazioni di categoria hanno annunciato che la trattiva andrà avanti fino a quando scatterà la protesta, che riguarderà le stazioni di servizio autostradali, quelle in città e pure i distributori self. Insomma sarà possibile un accordo dell’ultimo minuto tra gestori e governo, con cui è in atto un confronto serrato, anche se ormai sembra improbabile raggiungere un’intesa. La mobilitazione è stata indetta da Faib, Fegica, Figisc-Anisa, che hanno proclamato lo stato di agitazione per avviare una “campagna di controinformazione” sul tema, dicono le stesse sigle. La protesta segue le polemiche dopo la mancata proroga del taglio delle accise sulla benzina, che ha fatto impennare il costo della verde, del diesel, del gpl e del metano dal 1° gennaio scorso. Vediamo allora quando inizia lo sciopero dei benzinai e quanto dura la serrata dei distributori.
Sciopero dei benzinai 2023: quando inizia, quanto dura e gli orari
Rispetto a quanto annunciato in precedenza la protesta è spassato da 60 a 48 ore. L’inizio dello sciopero dei distributori di benzina è fissato alle ore 19.00 di martedì 24 gennaio 2023 (alle ore 22 in autostrada) e terminerà allo stesso orario di giovedì 26 gennaio: riguarderà sia le stazioni di rifornimento autostradali, sia le pompe in città e anche i self service, ma alcuni benzinai dovranno restare aperti al fine di garantire i servizi essenziali. La lista dettagliata degli impianti attivi è stata diffusa su ogni territorio dalla Regione. A seguito del confronto con il governo sola una sigla, la Faib Confesercenti, ha deciso di ridurre lo sciopero a 24.
AGGIORNAMENTO: dopo il nuovo incontro con il governo, Fegica e Figisc Confcommercio, hanno deciso di ridurre lo sciopero dei benzinai a 24 ore: gli impianti riaprono alle ore 19 del 25 gennaio
Si intensificano infatti gli incontri tra i rappresentanti dei gestori e l’esecutivo. Il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato limature al testo del “decreto carburanti”, che prevede tra le altre cose l’obbligo di esporre il prezzo medio nazionale della benzina, stabilito dal ministero dell’Ambiente e pubblicato sul suo sito ogni giorno, accanto a quello praticato alla pompa. Questi interventi però non convincono i benzinai.
Perché lo sciopero dei benzinai
Tutto questo mentre in Parlamento infuria la polemica sulla fine del taglio alle accise sulla benzina lo scorso 1° gennaio 2023. L’opposizione punta il dito contro la maggioranza, accusandola di non aver rispettato la promessa elettorale di una riduzione delle accise, mentre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in audizione al Senato, ha detto che l’esecutivo si riserva di adottare misure sulle accise se ci saranno aumenti dei prezzi della benzina, destinando a questo intervento i maggiori ricavi sull’Iva.
Intanto Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio, nella nota in cui viene annunciato lo sciopero dei distributori di benzina del 24, 25 e 26 gennaio 2023, parla di “un’ondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori“. Secondo quanto comunicato dalle organizzazioni, i gestori basano la loro attività su un margine fisso di 3 centesimi lordi al litro, garantendo allo Stato un gettito di circa 40 miliardi l’anno. L’ultimo sciopero dei benzinai, ma che ha riguardato solo le stazioni di servizio in autostrada, risale a metà dicembre.
Cosa c’è da sapere in sintesi
Ecco quindi le informazioni sullo sciopero dei benzinai a gennaio 2023, quando inizia, quanto dura, gli orari e i dettagli pratici:
- Sciopero dei benzinai dalle ore 19.00 del 24 gennaio 2023 alle ore 19.00 del 26 gennaio, per le autostrade dalle ore 22.00 del 24 gennaio alle 22.00 del 26 gennaio (solo di 24 ore per gli aderenti alla Faib Confesercenti);
- Lo sciopero interessa le stazioni di servizio autostradali, sulle superstrade, sulle strade extraurbane, le pompe in città e anche i distributori self;
- Regioni e Prefetture hanno pubblicato l’elenco dei benzinai aperti per garantire i servizi minimi essenziali;
- Le associazioni di categoria dei gestori hanno annunciato che sarà possibile trovare un accordo e annullare quindi lo sciopero fino all’ultimo momento.
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