sabato, 24 Maggio 2025
- Pubblicità -
HomeSezioniCronaca & PoliticaUffici postali, firmato il nuovo...

Uffici postali, firmato il nuovo patto contro le rapine

L'obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi a Palazzo Medici Riccardi tra i dieci prefetti della Toscana e Poste Italiane è quello di rendere gli uffici postali ancora più sicuri.

-

- Pubblicità -

Un nuovo patto contro le rapine alle Poste.

SICUREZZA. L’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi a Palazzo Medici Riccardi tra i dieci prefetti della Toscana e Poste Italiane S.p.A., rappresentata dal responsabile nazionale della tutela aziendale Stefano Grassi, è quello di rendere gli uffici postali ancora più sicuri. L’accordo, che segue quello siglato nel 2009, prevede una serie di misure per proteggere sempre meglio clienti, dipendenti e l’operatività stessa delle dipendenze postali.

- Pubblicità -

IL PROTOCOLLO. “Rinnoviamo il protocollo perché ha funzionato – ha detto il prefetto di Firenze Luigi Varratta – lo confermano i dati sul trend del fenomeno”. Le rapine negli uffici postali, infatti, sono diminuite l’anno scorso in tutta la Toscana (passando dalle 37 del 2012 alle 27 del 2013): si è registrato un incremento solo in provincia di Firenze, dove le rapine sono aumentate da 3 a 8 nello stesso arco di tempo. “Per questo intendiamo mantenere alta l’attenzione, continuando a lavorare gomito a gomito – ha aggiunto Varratta – attraverso impegni reciproci che rinsaldano l’ottima sinergia già in atto”.

NOVITA’. Due le linee portanti su cui poggia il protocollo: da una parte i meccanismi di difesa passiva a protezione delle agenzie postali, che dovranno essere potenziati rispetto a quelli già in uso, dall’altro la collaborazione con le forze dell’ordine. Sul primo punto la novità principale sta nel fatto che più gli uffici postali sono esposti a rischio (secondo l’ubicazione, l’orario di apertura, il bacino di utenza e la quantità di valori custoditi), più dovranno dotarsi di congegni antirapina. Il protocollo ne individua 14, tra cui spiccano, tra gli altri,  la bussola all’ingresso, la doppia porta automatica, il rilevatore biometrico, il ritardatore d’apertura per la cassaforte, l’allarme antirapina, la videoregistrazione/videosorveglianza, il collegamento remoto con i centri di telesorveglianza aziendale.

- Pubblicità -

SINERGIA. Quattro sistemi è la dotazione minima standard, cinque per le dipendenze più a rischio. Gli impianti dovranno essere tenuti sempre pienamente efficienti, attraverso una manutenzione costante. Il protocollo stabilisce che i dispositivi siano introdotti con gradualità secondo le esigenze di sicurezza di ciascuna agenzia. Per questo è previsto che ogni sei mesi Poste Italiane invii alle prefetture un report provincia per provincia su quanto è stato fatto e quanto è in programma nel semestre successivo. In questo modo le forze dell’ordine avranno a disposizione una mappatura aggiornata della rete degli uffici postali toscani, con i nomi e i recapiti dei referenti per la sicurezza e le dotazioni installate nelle singole agenzie. Ciò accrescerà la sinergia con Poste Italiane, che si impegna anche a comunicare per tempo ogni elemento che può rendere più vulnerabili le proprie filiali, come guasti ai dispositivi antirapina, movimenti sospetti di persone, maggiore presenza di denaro, lavori all’interno o all’esterno degli uffici. Le forze di polizia saranno disponibili, altro punto saliente del protocollo, a tenere corsi di formazione per il personale di sportello, soprattutto per quanto riguarda i comportamenti più adeguati da tenere in caso di rapina.

COLLABORAZIONE. “L’accordo firmato oggi si pone nel solco della collaborazione che c’è tra Poste Italiane e le istituzioni – ha spiegato Stefano Grassi – le sua finalità sono quelle di garantire lo scambio di informazioni, una collaborazione sempre più stretta che impegna l’azienda ad adottare misure di sicurezza per garantire la regolarità del servizio e la tutela non solo dei lavoratori ma di tutta l’utenza”.

- Pubblicità -

SFRATTI. La sicurezza negli uffici postali è stato uno degli argomenti che i prefetti toscani hanno affrontato incontrandosi a Palazzo Medici Riccardi in una delle periodiche riunioni per fare il punto sulle questioni di interesse comune a carattere regionale. Oggi si è parlato anche della graduazione degli sfratti per morosità incolpevole, dell’individuazione delle strutture di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e dell’organizzazione interna degli uffici delle prefetture. Riguardo al primo punto, il prefetto Varratta ha annunciato di aver prorogato, a Firenze, la sospensione dell’uso della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti per morosità incolpevole fino al 28 febbraio. Ciò – viene spiegato – per dare modo alla commissione Lode, che si sta riunendo in queste settimane, di graduare gli sfratti e il passaggio da casa a casa secondo i criteri stabiliti dalla normativa nazionale e regionale sull’emergenza abitativa.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -
spot_img

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -