Del fiorino, emblema del grande potere bancario che Firenze ebbe in passato, oggi è rimasto principalmente il valore simbolico. La moneta è, infatti, il simbolo per eccellenza della città, visto che in sé racchiude l’icona del giglio da un lato e l’effige del patrono San Giovanni Battista dall’altro. Per questo, l’amministrazione comunale da tempo usa consegnare a cittadini benemeriti, ospiti illustri e, più in generale, a chiunque abbia contribuito a dare lustro alla città, il cosiddetto “Fiorino d’oro”, un riconoscimento civico formalmente istituito e regolamentato.
FIORINO D’ARGENTO. Ma se il Fiorino d’oro è l’onorificenza conferita a livello comunale, quale potrebbe essere l’equivalente di quartiere? Se l’è chiesto il Quartiere 3 pensando a come dare un riconoscimento a quelle persone, associazioni o altri enti e gruppi che da anni operano con grande impegno a favore della comunità. Come dare un segno di riconoscenza a chi, con la sua presenza sul territorio, ha contribuito incisivamente al benessere comune? Da qui è nata l’idea di conferire il Fiorino d’argento. “Come Quartiere sentivamo il bisogno di esprimere gratitudine nei confronti di quei soggetti o entità che si impegnano a vario titolo, creando di fatto servizi alla collettività – spiega il presidente Andrea Ceccarelli – nel nostro quartiere gli esempi sono numerosi, per questo abbiamo pensato di istituire il Fiorino d’argento, un’onorificenza circoscritta al nostro territorio che vuole essere una sorta di grazie ufficiale”. È in fase di redazione il regolamento che istituirà formalmente il Fiorino d’argento del Quartiere 3, disciplinandone i criteri e le modalità di conferimento, affinché non possa mai esserne sminuito il valore, seppur simbolico. Nel frattempo, però, sono già stati consegnati due fiorini d’argento, esattamente sul finire dello scorso anno.
DON ANTONINO. I due “meritevoli” sono rispettivamente Don Antonino Spanò e il Circolo Vie Nuove, che commentano entrambi il titolo. “Era ora! – scherza Don Antonino – come al mio solito non l’ho detto a nessuno, lo scopriranno leggendo il giornale, ma certamente mi ha fatto piacere: non tanto per me, ma per la Parrocchia di Badia a Ripoli che, con la Misericordia, la casa di riposo, il restauro di San Pierino e tutto il volontariato dà, e ha dato, tanto al quartiere. Ed è bene così, perché a me piace fare e piacciono le persone che si adoperano a favore del prossimo… le cose più importanti che ho fatto in 50 anni a Badia? – aggiunge – di certo le prime, legate al restauro della chiesa, poi due avventure: il sostegno alle ragazze madri e l’accoglienza dei bambini di Chernobyl. E adesso vorrei realizzare una casa famiglia per gli handicappati”.
CIRCOLO VIE NUOVE. E da Vie Nuove arriva il commento del presidente Giancarlo Brundi: “Siamo contenti, perché è un riconoscimento dell’attività sociale e culturale che il circolo ha svolto in questi anni. Giuridicamente esistiamo da 50 anni, ma di fatto il circolo c’era anche prima e il suo contributo nel post alluvione è stato fondamentale. Oggi Vie Nuove è sempre un punto di ritrovo e di aggregazione, ma è anche un centro di servizi. Qui ha sede il movimento consumatori, c’è il box office, il punto per lo smaltimento di rifiuti come pile e oli usati; qui si tengono una serie di corsi, da quello di geopolitica ai corsi di lingue e di cucina, a prezzi minimi. Storicamente – conclude Brundi – questa è una roccaforte della sinistra, ma c’è anche dell’altro: intrattenimento, promozione artistica… un obiettivo per il futuro? Riportare i giovani dentro il circolo”.