Tra tralci e i filari dei vigneti toscani si sta con il fiato sospeso. In attesa che i grappoli, giorno dopo giorno, arrivino ad una completa maturazione, gli occhi del vicoltore e dell'enologo sono rivolti verso il cielo.
Mai come quest'anno, il meteo farà la differenza. Non andrà tanto ad incidere sulla quantità del raccolto. Quanto, piuttosto, sulla qualità dell'uva. Se il clima sarà soleggiato e asciutto, in questo rush finale che precede la vendemmia, negli acini aumenterà il livello di polifenoli, gli antiossidanti per eccellenza, necessari per ottenere un'uva davvero buona e di alta qualità.
LA VENDEMMIA? SPERA NEL METEO
Il desiderio insomma è uno solo, che il meteo non tradisca. “Considerato che la stagione finora è stata molto piovosa e che l'estate quasi non si è vista – spiega Andrea Pruneti di Coldiretti Toscana – è possibile che il raccolto in Toscana non sarà molto abbondante. Ma quello che conta davvero è che il tempo 'regga' adesso. L'umidità, specie in questa fase finale della maturazione dei grappoli, non fa bene all'uva. Può portare funghi e malattie”.
Dal Chianti alla Maremma, dalle colline lucchesi alle campagne livornesi, i viticoltori di tutta la Toscana tengono le dita incrociate. Le previsioni per il momento non sembrano incoraggianti, ma la speranza, si sa, è l'ultima a morire.
“I 30-40 giorni che ci separano dalla vendemmia – conferma Pruneti – saranno decisivi, soprattutto per quanto riguarda la produzione del rinomato rosso toscano. Con un meteo favorevole aumenteranno i polifenoli nei grappoli, che incidono fortemente sulla buona riuscita del vino”.
UVA, NON MOLTA MA DI QUALITA'
Sul fronte della quantità, come accennato, il raccolto quest'anno non sarà particolarmente abbondante. “Arriviamo da tre anni di vendemmia scarse – dice Pruneti – e anche stavolta si conferma la stessa tendenza”. Sui 60mila ettari di vigneti in produzione presenti su tutto il territorio regionale nel 2013, ad esempio, vennero raccolti 3,2 milioni di quintali di uve, che corrispondono alla produzione di circa 2,3 milioni di ettolitri di vino. Di questi, mediamente i due terzi sono vini a denominazione di origine Doc e Docg e il 27% vini ad indicazione geografica Igt.