domenica, 15 Dicembre 2024
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Benigni, ”anche i leghisti hanno il loro tricolore”

''Camicie verdi, lauree in bianco e conti in rosso. Anche i leghisti hanno il loro tricolore''. Così Roberto Benigni, ospite ieri sera a ''Che tempo che fa'' ironizza sulla Lega Nord. E sull'ultimo film di Woody Allen afferma ''Sembra la storia di Bossi ma quando Woody Allen ha girato non era così c'erano Berlusconi''.

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Ieri sera, Roberto Benigni, è stato ospite della trasmissione ”Che tempo che fa” su Rai Tre. Nel suo intervento non ha risparmiato la Lega ed è tornato a parlare di Berlusconi. Immancabile un intervento su Woody Allen.

LA LEGA. “Camicie verdi, lauree in bianco e conti in rosso. Anche i leghisti hanno il loro tricolore”. Così Roberto Benigni, ospite ieri sera a ”Che tempo che fa”, ironizzato sulla Lega Nord. “Umberto -scherza il comico toscano cercando la telecamera e rivolgendosi direttamente al leader del Carroccio, Umberto Bossi- andiamo in Tanzania io e te, andiamo là e fondiamo ”Tanzania Libera”. Si fonda assieme il sindacato tanzano, il ”Sinta””. E non poteva mancare un riferimento alle dimissioni di Renzo Bossi da consigliere regionale della Lombardia “Umberto, ti porto io in Tanzania. Anzi, ci portiamo anche Renzo, guida lui. Che Renzo aveva un autista-bancomat, perché lui non conosceva il Pin”.

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SERIETA’. E dopo l’ironia, Roberto torna serio e si rivolge al Carroccio: “Saluto la base della Lega, che è fatta di lavoratori e imprenditori, un popolo straordinario di grandi lavoratori. Portino avanti il federalismo, che è una bellissima idea politica, ma abbandonino l’idea di secessione, che porta solo divisioni e violenza”.

E SU BERLUSCONI… Ma una domanda sull’ex premier, ”bersaglio” costante del comico toscano non poteva mancare “Silvio Berlusconi? Mi manca. Non me l’aspettavo. Come passa il tempo ma se dico che non mi manca, pare brutto verso di lui, mentre se dico che mi manca, pare bruttissimo verso tutti noi”.

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TO ROME WITH LOVE. Parlando del suo recente lavoro con Woody Allen, To Rome with love nelle sale cinematografiche a partire dal 20 aprile, Benigni sottolinea che lavorare con il regista “è bellissimo, è veramente divertente, un’emozione. Ma è anche una cosa misteriosa: è essere vicini a una grandezza e se ne vuole fare parte, un vento che fa bene al mondo. Fare un film con lui è come vedere un’opera d’arte. Come tutti i grandi umoristi -scherza Benigni su Allen- è un po’ depresso, dirige il film dal lettino dello psicologo. E poi non usa il ciak perché è simbolo di castrazione”. E anche parlando del film, non risparmia ne la Lega ne Berlusconi. ”Nel film ci sono macchine, donne, gente famosa senza motivo. Sembra la storia di Bossi ma quando Woody Allen ha girato non era così c’erano Berlusconi, le escort, le feste, Bossi e il sole. Ora piove, ci sono gli esondati, è cambiato tutto. Quando ho letto il copione, tra l’altro in gran segreto – ha confidato Benigni – non potevamo prevedere che il personaggio che interpreto era l’antesignano di Renzo Bossi, un uomo che diventa famoso senza alcun merito”.

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