Alla scoperta di tesori nascosti, come novelli esploratori. È questa la possibilità offerta dalla 26esima edizione delle “Giornate Fai di primavera”, che sabato 24 e domenica 25 marzo vedranno aperti oltre mille luoghi speciali (a cui si potrà accedere con un contributo facoltativo, da 2 a 5 euro), distribuiti a pioggia su tutto il territorio nazionale.
La Toscana, e Firenze in particolare, offriranno a tutti gli Indiana Jones 2.0 pronti ad avventurarsi alla scoperta del nostro patrimonio culturale, delle perle da segnare assolutamente in agenda.
IL COMPLESSO DE “LE MURATE”
Il complesso de Le Murate, ad esempio, oggi sede di eccellenze culturali e produzione artistica (Le Murate. Progetti Arte Contemporanea) e letteraria, ha una storia che affonda nel ‘400 con la costruzione, finanziata da Giovanni De’ Benci di un monastero ad uso delle pie donne fiorentine che già vivevano rinchiuse (da qui il nome “murate”) in piccole casupole sull’attuale Ponte alle Grazie.
Il convento crebbe nei secoli successivi fino a quando, a partire dal 1845, i locali vennero ristrutturati, e le Murate ospitarono il nuovo carcere cittadino. Negli anni ’80 il carcere venne chiuso e l’intero complesso, ormai disabitato, divenne così oggetto di un ambizioso progetto di ristrutturazione e riqualificazione, guidato da Renzo Piano, che oggi i visitatori potranno scoprire addentrandosi tra celle, cappelle e corridoi che vivono tra passato e presente.
IN BORGO OGNISSANTI
Altro giro, altra corsa con il complesso conventuale di Ognissanti, fondato alla metà del XIII secolo dall’ordine degli Umiliati, e all’interno del quale è celato il suggestivo cenacolo dipinto da Domenico del Ghirlandaio nel 1480. Posto sul fondo, il grande affresco dell’Ultima cena crea un potente gioco illusionistico, ampliando l’architettura della sala che si trasforma in una loggia aperta.
E ancora, sempre in borgo Ognissanti, il bellissimo e misconosciuto ex ospedale di Santa Maria dell’Umiltà diventato poi vecchio ospedale di San Giovanni di Dio, uno degli ricoveri più antichi di Firenze (insieme a Santa Maria Nuova). Fondato nel 1380, fu ampliato tra il 1697 e il 1709 e a quell’epoca risalgono la chiesa e il monumentale scalone a forbice, con affreschi e sculture. Nella corsia settecentesca ha sede il “Centro di documentazione per la storia dell’assistenza e della sanità” con opere e arredi provenienti dall’ospedale, dalla chiesa e dal convento tra cui i suggestivi 28 capoletto attribuiti a Bartolomeo Bimbi e alla sua bottega, oltre ad un’esposizione di antichi strumenti medici.
SANTISSIMA ANNUNZIATA
E poi la cappella di San Luca, a cui si accede dal chiostro della Basilica della Santissima Annunziata. La cappella, divenuta sede dell’Accademia delle Arti del Disegno, fu decorata con un complesso ciclo allegorico in cui tre dipinti (Allori, Vasari e Santi di Tito) si alternano a dodici sculture. Dalla chiesa soppressa di San Ruffillo vi pervenne nell’Ottocento anche un pregevole affresco del Pontormo.
FUORI PORTA
Questo è il meglio dell’offerta fiorentina, ma per chi volesse fare una gita fuori porta? Potrebbe fare un salto al suggestivo ex ospedale psichiatrico di Maggiano (dove visse e lavorò lo scrittore viareggino Mario Tobino) oppure alla “botte” a Vicopisano, condotto sotterraneo che passa sotto l’alveo dell’Arno, o anche all’Accademia navale di Livorno e all’antica farmacia Francini Naldi di Asciano, in provincia di Siena. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Sul sito ufficiale, la lista completa dei beni aperti per le giornate di primavera 2018 del Fai a Firenze e in Toscana.