sabato, 21 Dicembre 2024
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Tabella Inps aumento pensioni 2023: la circolare in pdf

L'Istituto previdenziale ha pubblicato le percentuali ufficiali della nuova perequazione: ecco di quanto aumentano le pensioni durante il 2023

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L’Inps ha pubblicato, anche in pdf, la circolare sulla perequazione 2023 con la tabella dell’aumento delle pensioni nel 2023, somme che andranno in pagamento dal cedolino di marzo (compresi gli arretrati). Il governo Meloni, con la legge di bilancio, ha infatti modificato il sistema di rivalutazione dei trattamenti previdenziali. Dalle vecchie 3 fasce si è passati a 6 diversi scaglioni di importo, con regole particolari per l’adeguamento all’inflazione delle minime. Soltanto chi fino allo scorso dicembre riceveva meno di 2.101,52 euro riceverà un aumento pieno (2.123,19 euro se si tiene in considerazione la fascia di garanzia). Per gli altri la perequazione diminuirà progressivamente: insomma più la pensione sarà alta, minore sarà l’aumento che risulterò inferiore rispetto alle norme precedenti.

Perequazione 2023: chi perde e chi guadagna

Prima di tutto vediamo quanto sarà la rivalutazione piena dal 1° gennaio 2023: secondo quanto già comunicato dall’Inps con la circolare n° 135 del 22 dicembre 2022 il valore definitivo della perequazione è pari al +7,3%. Una percentuale, è stato spiegato, al netto del conguaglio “da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo”. Questo significa che se l’inflazione definitiva registrata dall’Istat a fine 2022 risultasse più alta del 7,3% (come effettivamente sarà), ai pensionati verrà riconosciuta la differenza tramite conguaglio degli “arretrati”. È quello che è successo tra novembre e dicembre dell’anno scorso.

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L’aumento delle pensioni però non spetta a tutti indistintamente in questo 2023. La percentuale più alta di incremento viene riconosciuta alle minime e poi si riduce progressivamente con il crescere dell’ammontare del trattamento pensionistico. È proprio questo il punto che è stato criticato dai sindacati dei pensionati, perché il nuovo modello va a sfavore di chi ha una pensione sopra quattro volte il minimo (2.123,19 euro se si prende in considerazione la fascia di garanzia).

La tabella Inps sull’aumento delle pensioni (pdf): gli scaglioni della perequazione 2023

Nella circolare n° 20 del 10 febbraio 2023, pubblicata anche in pdf sul sito dell’Inps, l’Istituto ha messo nero su bianco tutte le cifre, facendo il calcolo perequazione 2023 in base alle indicazioni della legge di bilancio. Fino al cedolino di febbraio 2023, l’Inps infatti aveva riconosciuto la perequazione al 100% (un aumento lordo quindi del 7,3%) solo per le pensioni fino a quattro volte il minimo (entro i 2.101,52 euro), rimandando il pagamento degli aumenti per tutti gli altri pensionati a un secondo momento in cui sarebbe stata definita con certezza la nuova tabella. Ecco le cifre della perequazione, che sono riferite alla pensione mensile lorda percepita fino allo scorso dicembre. In verde le variazioni favorevoli rispetto alle regole precedenti, in rosso le modifiche sfavorevoli:

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  1. Fino a 4 volte il minimo
    fino a 2.102 euro (fascia di garanzia fino a 2.123,19)
    100% della rivalutazione (finora era al 100%)
    aumento +7,3%
  2. Tra 4 e 5 volte il minimo
    da 2.101,53 a 2.626,90 euro lordi (fascia di garanzia fino a 2.626,90)
    85% della rivalutazione (finora era il 90%)
    aumento +6,205%
  3. Tra 5 e 6 volte il minimo
    da 2.626,91 a 3.152,28 euro (fascia di garanzia fino a 3.165,63)
    53% della rivalutazione (finora era il 75%)
    aumento +3,869%
  4. Tra 6 e 8 volte il minimo
    da 3.152,29 a 4.203,04 euro (fascia di garanzia fino a 4.232,91)
    47% della rivalutazione (finora era il 75%)
    aumento +3,431%
  5. Tra 8 e 10 volte il minimo
    da 4.203,05 a 5.253,80 (fascia di garanzia fino a 5.272,53)
    37% della rivalutazione (finora era il 75%)
    aumento +2,701%
  6. Oltre 10 volte il minimo
    sopra i 5.253,81 euro
    32% della rivalutazione (finora era il 75%)
    aumento +2,336%%

Con il nuovo sistema, la tabella Inps reintroduce le fasce di garanzia, per assicurare un aumento adeguato per le pensioni che sforano di poco lo scaglione. Questo meccanismo è stato pensato per evitare effetti distorsivi delle nuove regole. Senza le fasce di garanzia, chi avesse superato di poche decine di euro una fascia, avrebbe visto nel cedolino una somma inferiore ai “colleghi” con una pensione di partenza più bassa di pochi euro, ma compresa nello scaglione precedente. Per fare un esempio concreto chi ha una pensione tra 2.101,52 e 2.123,19 euro si vedrà riconoscere un importo, detto “di garanzia” pari a 2.254,93. Ecco qui sotto la tabella pubblicata dall’Inps, in cui è specificato l’aumento percentuale mensile (perequazione), gli scaglioni delle pensioni, le fasce e gli importi di garanzia (la circolare si può scaricare in pdf sul sito dell’Istituto a questo link).

Tabella Inps aumento pensioni 2023 pdf

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Quando viene pagato l’aumento delle pensioni: da marzo 2023

La circolare n° 20 ha anche ribadito quando saranno pagati questi aumenti (e gli arretrati di gennaio e febbraio): nel cedolino di marzo. Dunque il prossimo mese milioni di pensionati vedranno arrivare un cedolino più pesante. Al momento però resta congelato il super aumento previsto dalla legge di bilancio per le pensioni minime: assegni, che secondo la manovra, dovranno salire a 572 euro al mese (rivalutazione al 120%), mentre per gli over 75 fino a 600 euro. Ma su questo aspetto si attendono le comunicazioni ufficiali dell’Inps.

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