Dopo molti rinvii e vari tentativi, negli anni, di introdurre l’obbligo di Pos per tutti, imprese e professionisti, dal 1 luglio 2020 cambiano le regole e arriva proprio per loro il nuovo bonus Pos. L’Agenzia delle entrate ha chiarito come funziona e come si fa a richiederlo presentando la domanda.
Obbligo Pos professionisti: cosa dice la legge
L’obbligo di Pos esiste in realtà dal 2014. E il codice penale punisce fin dal 1930 chiunque rifiuti pagamenti in monete aventi corso legale nello Stato, come lo sono quelli con le carte di pagamento elettroniche.
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Ma le sanzioni non sono mai state applicate con regolarità. Anche per questo dal 2016 il legislatore ha deciso di cambiare approccio: non più sanzioni agli esercenti o ai professionisti che non sono dotati di Bancomat, ma multe per ogni singolo pagamento con carta elettronica rifiutato. Cancellando anche la possibilità di rifiutare pagamenti elettronici per importi al di sotto dei 30 euro, prevista dalla legge fino al 2015. Tuttavia, poco o nulla è cambiato.
Obbligo Bancomat: le sanzioni
Il nuovo criterio scelto è allora questo: Pos obbligatorio per imprese e professionisti, sanzioni per ogni pagamento elettronico rifiutato pari a 30 euro più il 4% del valore della transizione. La strada verso la certezza della multa resta comunque lunga. Per arrivare la sanzione serve una denuncia da parte del consumatore, un successivo accertamento degli organi competenti e la trasmissione degli atti alla Prefettura.
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Ma perché questa ritrosia di imprese e professionisti a farsi installare un bancomat e adeguarsi all’obbligo di Pos? Perché ogni pagamento elettronico prevede una commissione a carico dell’esercente. Commissione che può raggiungere, a seconda dell’istituto bancario di cui ci si serve, anche il 3% del valore della transizione. Alla quale si aggiungono poi i costi fissi di gestione della linea.
Bonus Pos professionisti e imprese: cosa succede dal 1 luglio 2020
Per questo si prova ora a favorire l’adozione del Bancomat con un bonus. Già ribattezzato Bonus Pos, arriverà dal 1 luglio per imprese e professionisti. Come funziona? Si tratta di un credito d’imposta pari al 30% delle spese di commissione sostenute.
C’è un solo requisito per ottenere il bonus Pos, lo stesso per aziende e professionisti: ricavi o compensi inferiori a 400 mila euro nell’anno precedente. Per il resto non fa differenza la forma giuridica dell’impresa né il suo regime di contabilità.
Il bonus Pos si usa in compensazione, come credito d’imposta: per richiederlo si dovrà presentare domanda attraverso il software dell’Agenzia delle entrate entro il 20 del mese successivo a quello delle transizioni. Nella domanda bisogna indicare il numero delle operazioni e gli importi di commissioni e costi fissi sostenuti. Il credito ottenuto in questo modo non concorre alla formazione del reddito per il calcolo delle imposte e dell’Irap.
L’Agenzia delle entrate ha pubblicato una guida dettagliata su come far domanda per ottenere il bonus Pos, disponibile sul suo sito.