Rinnovo sì, ma breve. Il Decreto rilancio, nell’ultima versione del testo approvato ieri alla Camera, conferma che la proroga dei contratti a termine non potrà andare oltre il 30 agosto 2020. C’è però una novità: i contratti a tempo interrotti durante l’emergenza coronavirus potranno avere un rinnovo di durata pari al tempo della loro interruzione.
Contratti a tempo determinato, cosa cambia per il rinnovo
La proroga dei contratti a termine era stata introdotta dal Decreto rilancio già nella sua versione di Decreto-legge, il numero 34 del 19 maggio 2020, approvato dal consiglio dei ministri. L’articolo 93 di quel documento stabiliva: “è possibile rinnovare o prorogare fino al 30 agosto 2020 i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato in essere alla data del 23 febbraio 2020″.
Ciò poteva avvenire in deroga all’articolo 19 del decreto legislativo 15 giugno 2015 che stabilisce una durata massima complessiva di 36 mesi per i contratti di lavoro subordinato e a tempo determinato.
Il concetto alla base di questa decisione è intuitivo. Poniamo il caso di un contratto a tempo determinato che scade proprio durante l’emergenza coronavirus dopo aver raggiunto i 36 mesi. Il datore di lavoro si trova a un bivio: convertire il contratto in un tempo indeterminato oppure interrompere il rapporto di lavoro. Con un quadro economico così incerto, in molti avrebbero scelto – o sarebbero stati costretti a scegliere – la seconda strada.
Per questo il governo aveva concesso la proroga dei contratti a termine. Un rischio più contenuto per i datori di lavoro, una possibilità di non restare disoccupati per i lavoratori.
La proroga dei contratti a termine scade il 30 agosto
Chi si aspettava però una proroga ulteriore alla possibilità di rinnovo dei contratti a tempo determinato è rimasto deluso. Il testo del Decreto rilancio sarà convertito in legge senza ulteriori modifiche. Il termine resta dunque quello del 30 agosto.
A tal proposito, i lavori della Camera hanno anche chiarito un’incertezza legata a questa data. Il 30 agosto 2020 è il giorno limite entro il quale si può stipulare la proroga dei contratti a tempo determinato oppure il giorno oltre il quale anche i contratti prorogati non potranno andare avanti? Si tratta della seconda. A rispondere in modo chiaro è una Faq del ministero del Lavoro. “La durata di eventuali rapporti di lavoro a termine, prorogati o rinnovati in base a tale disposizione, non potrà eccedere la data del 30 agosto 2020”, si legge.
Pertanto, anche i contratti di lavoro a tempo determinato prorogati o rinnovati in deroga non potranno superare il 30 agosto 2020. Dal 1° settembre saranno interrotti.
Contratto interrotto? C’è la proroga di pari durata
Una novità, però, c’è. Durante l’esame in Commissione bilancio alla Camera è stato aggiunto il comma 1-bis all’articolo 93 sulla proroga dei contratti a tempo determinato. Si è previsto che i contratti di lavoro a termine (anche in regime di somministrazione) e i contratti di apprendistato (non professionalizzante) possano essere prorogati per un tempo uguale a quello in cui sono stati eventualmente sospesi durante l’emergenza coronavirus. E dunque, per ipotesi: contratto a termine sospeso per due mesi durante il lockdown, rinnovo possibile per due mesi.