Nei negozi il numero massimo di clienti ammessi deve essere riportato su un cartello all’ingresso, come dal Dpcm anti-Covid del 16 gennaio 2021. Va detto subito che per calcolare quante persone possono entrare in un negozio o in un bar per metro quadro vanno presi in considerazione diversi fattori: bisogna valutare le caratteristiche della singola attività commerciale, se si tratta di vendita al dettaglio oppure se c’è anche consumo di alimenti al tavolo, come succede in bar, caffetterie e ristoranti, senza dimenticare la grandezza dei locali e la presenza di scaffali, banconi, espositori e via dicendo.
L’accesso deve essere contingentato in base alle indicazioni delle linee guida e l’obbligo del “numero chiuso” vale sia per le piccole botteghe sia per i grandi supermercati affinché siano evitati assembramenti.
Covid, obbligatorio il cartello sulla capienza massima
Come già successo a novembre e dicembre, anche il Dpcm del 16 gennaio 2021 in vigore fino al marzo obbliga a esporre fuori dall’entrata del negozio un cartello che indichi la capienza massima del locale perché possano essere seguite le regole anti-contagio sul distanziamento fisico. Ecco cosa dice il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio al 6° comma del primo articolo:
È fatto obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico, nonché in tutti gli esercizi commerciali di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.
Quante persone possono entrare in un negozio o in un bar secondo il Dpcm? L’allegato 9
Facile a dirsi, un po’ più difficile a farsi. L’allegato 9 al Dpcm riporta i protocolli di sicurezza per le attività di commercio al dettaglio, ma le singole Regioni o i Comuni possono adottare misure locali con maggiori restrizioni rispetto al quadro nazionale. Succede ad esempio in Toscana, dove un’ordinanza regionale ha stabilito un tetto più basso per il contingentamento delle persone e norme stringenti sui controlli di sicurezza.
Ecco però la regola generale nazionale su quante persone possono entrare in un negozio, riportata nelle linee guida: il numero massimo ammesso deve permettere ai clienti di mantenere la distanza di almeno un metro, “in modo da evitare assembramenti”, si legge nella scheda dell’allegato 9, dedicato al commercio al dettaglio.
Come calcolare quante persone possono entrare in un negozio: il calcolo per metro quadro
Fatti due calcoli quindi per rispettare la distanza di sicurezza servono almeno 4 mq per cliente (1 metro a destra, un altro metro a sinistra, uno davanti e l’altro dietro), ma per calcolare quante persone al massimo possono stare in un negozio bisogna tenere conto di quali sono le superfici effettivamente calpestabili: dal computo vanno tolti ad esempio banconi, tavoli, scaffali, le zone dietro la cassa accessibili solo agli addetti, ecc.
Inoltre per i negozi più piccoli (meno di 40 metri quadrati) viene raccomandato di far entrare al massimo una persona per volta e di prevedere la presenza di non più di 2 addetti alle vendite, mentre nei locali più grandi come quelli dei supermercati l’accesso regolamentato e scaglionato deve essere fatto “in proporzione alla relativa superficie aperta al pubblico”. Come detto però vanno controllati i protocolli regionali e le regole comunali. In Toscana la Regione ha stabilito un parametro diverso per calcolare il numero massimo di persone ammesse: 1 cliente ogni 10 metri quadri di superficie di vendita (una persona per volta nei negozi più piccoli di 40 metri quadrati).
Al bar e al ristorante: quante persone possono entrare in negozio e stare al tavolo?
Per quanto riguarda i servizi di ristorazione ci sono poi delle restrizioni in più da tenere a mente, che complicano il conteggio. Per il calcolo del numero massimo di clienti per mq, da riportare sul cartello da esporre all’entrata, bisogna considerare anche quante persone possono stare sedute al tavolo (al massimo 4 se non sono conviventi, dice anche l’ultimo Dpcm) mantenendo tra loro la distanza di 1 metro.
Tra i clienti seduti e la zona di passaggio dei camerieri deve poi rimanere sempre un metro. E così anche per la consumazione in piedi al bancone: tra gli avventori e il personale deve essere rispettato il distanziamento interpersonale di un metro. Per aiutare la clientela nell’osservanza delle regole è bene attaccare a terra degli adesivi che indichino dove posizionarsi in modo da rispettare le distanze.
Non solo il limite massimo delle persone: le altre regole
Restano in vigore tutte le altre disposizioni per limitare la diffusione del coronavirus nelle attività economiche e commerciali: mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi e anche nelle porzioni all’aperto (ad esempio ai tavolini fuori dai bar, quando non si consuma), dispenser di gel disinfettanti per le mani a disposizione dei clienti e igiene degli ambienti almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura. Sul sito del governo è possibile consultare in pdf gli allegati al Dpcm di gennaio-febbraio con tutti i protocolli di sicurezza anti-Covid.