venerdì, 13 Dicembre 2024
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Da Firenze a Polonia e Ucraina. Nel segno degli ex

Un ex allenatore in panchina, un ex centravanti che segna il gol decisivo: quella andata in scena al Franchi è stata una serata a forti tinte azzurre e viola. Risultato raggiunto, ma Firenze non ha risposto come Prandelli si auspicava.

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L’Italia ce l’ha fatta. Da Firenze, Prandelli e i suoi hanno staccato il biglietto per Polonia e Ucraina, dove la prossima estate si disputeranno gli Europei (quelli “soffiati” proprio all’Italia, che si era candidata per ospitarli).

LA FESTA (PER POCHI). E’ stata una festa, insomma, quella andata in scena ieri sera al Franchi. Una festa per pochi (o comunque non molti) intimi: il pubblico non ha risposto come Prandelli sperava e come aveva pure chiesto, facendo un appello ai fiorentini perchè accorressero in forze al Franchi per far da cornice a quella che sperava che diventasse (e che poi è stata) una serata di festa.

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NEL SEGNO DEGLI EX. Ma tant’è. E a colorare ancor più di (ex) viola la nottata, oltre alla presenza in campo del neo acquisto Cassani (per tutti i 90 minuti) e di Montolivo (sostituito poi da Balotelli), ci ha pensato Gianpaolo Pazzini, che al Franchi un tempo era di casa. E’ stato l’interista, quando mancavano sei minuti alla fine della partita, a mettere a segno la rete decisiva, quella che ha permesso di battere la Slovenia e, alla Nazionale, di prendere il volo per Polonia e Ucraina.

UNA PANCHINA, TANTE SODDISFAZIONI. “Abbiamo creato parecchie occasioni nel primo tempo – ha detto a fine gara un soddisfatto Prandelli – con una netta supremazia a centrocampo. È mancata l’intensità, ma in questo periodo è difficile trovarla, anche perché la Slovenia si chiudeva molto bene. Però, una volta sbloccato il risultato, abbiamo giocato molto meglio. Positivo anche l’ingresso di Balotelli, che è entrato con la determinazione e la convinzione giusta”. Insomma, la panchina del Franchi continua a regalare soddisfazioni a “re” Cesare. E i tifosi viola sperano che la storia possa continuare.

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