lunedì, 4 Novembre 2024
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Assegno unico 2023: serve il rinnovo Isee (ma non la domanda)

Rischio di un taglio dell'assegno da marzo in poi, per chi non aggiorna l'Isee. L'Inps ha chiarito come funziona il pagamento dell'assegno unico in questo 2023

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Scatta la corsa al rinnovo dell’Isee per poter godere dell’assegno unico nel 2023, senza una riduzione degli importi: non è necessaria una nuova domanda per il pagamento del contributo, ma resta obbligatorio l’aggiornamento dell’Isee per non vuole vedere un taglio della somma a marzo. Lo ha comunicato l’Inps, che ha chiarito anche il funzionamento di questa misura per chi ha figli a carico. Introdotto l’anno scorso in sostituzione dei tanti bonus per le famiglie, l’aiuto economico è ora entrato a pieno regime. Ci sarà però qualche mese di tempo per “mettersi in regola” con l’Isee e recuperare gli eventuali arretrati.

La domanda per l’assegno unico non va fatta ogni anno

Per continuare a ricevere il pagamento dell’assegno unico nel 2023, non è necessario presentare una nuova domanda, ma il rinnovo avviene in automatico. Ovviamente nel caso siano rispettati ancora i requisiti. Se è stata già presentata la richiesta l’anno scorso all’Inps, non è necessario fare di nuovo la procedura. Chi invece non ha mai usufruito del contributo, e ha uno o più figli a carico, può fare domanda rivolgendosi a un patronato, chiamando il contact center dell’Inps (803164 da fisso,  06164164 da cellulare) oppure usare il servizio online sul sito dell’Istituto di previdenza.

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Questa semplificazione è stata introdotta grazie a un’integrazione della banche dati dell’Inps, effettuata con gli investimenti del Pnrr. Le famiglie per cui si siano verificate delle variazioni, ad esempio nascita di figli, separazioni e cambiamento dell’IBAN per il pagamento, sono tenute a comunicare all’Inps le modifiche, in modo da integrare la vecchia domanda per l’assegno unico.

Rinnovo dell’assegno unico 2023 e importi minimi: come (e quando) aggiornare l’Isee

Se il rinnovo del pagamento dell’assegno unico 2023 è automatico, perché è necessario fare l’aggiornamento Isee? Fino al 28 febbraio, il contributo viene calcolato – in base alle tabelle delle fasce Isee – prendendo come riferimento la dichiarazione sostitutiva unica compilata l’anno scorso. Dal 1° marzo 2023 invece, senza presentare il nuovo Isee, il pagamento dell’assegno unico sarà sempre garantito, ma la somma verrà ridotta all’importo minimo, quello previsto per le fasce Isee sopra i 40.000 euro (dunque 50 euro al mese per un figlio minorenne).

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Ecco perché è importante rivolgersi a un Caf per fare il nuovo calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente: solo così facendo le famiglie avranno diritto all’importo completo, che spetta in base alla tabella delle fasce Isee. La dichiarazione sostitutiva unica che serve per fare domanda dell’Isee può essere anche compilata autonomamente online sul sito dell’Inps.

Fino a quando si possono chiedere gli arretrati 2023?

Dopo il 1° marzo 2023, ci sarà ancora qualche mese di tempo per aggiornare l’Isee e recuperare così il pagamento degli arretrati, con un conguaglio. La data ultima è il 30 giugno 2023. Se il rinnovo dell’Isee sarà fatto entro questo giorno, verranno riconosciute le eventuali maggiorazioni dell’assegno, di cui si aveva diritto, dal 1° marzo 2023 in poi. Dal 1° luglio in poi, invece, si potrà aggiornare la propria situazione Isee, ma si avrà diritto al versamento dell’incremento solo per i mesi avvenire.

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Ricordiamo che la legge di bilancio 2023 ha previsto aumenti per l’assegno unico delle famiglie numerose o di quelle con figli sotto l’anno di vita. Da quattro figli a carico in su il bonus aumenta a 150 euro, indipendentemente dalla fascia Isee. Per i bimbi sotto i 12 mesi vengono riconosciuti da un minimo di 75 euro al mese (Isee oltre 40.000 euro) a un massimo di 262,50 euro al mese (per chi ha un Isee fino a 15.000 euro).

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