Enrico Chiesa con la Fiorentina ha fatto tanti gol, ha vinto una Coppa Italia ed è stato uno sfortunato protagonista (si è fatto male nelle prime giornate del campionato) della retrocessione viola in B nel 2001/2002. Era il leader. Forse dopo Bati è stato il centravanti più forte degli ultimi 30 anni della squadra che tanto amiamo e per la quale soffriamo.
“Purtroppo la Fiorentina non vive un bel momento, impossibile negarlo. Ma il calcio è fatto di episodi e la vittoria contro il Genoa e le sconfitte contemporanee di Samp e Parma (Chiesa è un ex di entrambe le squadre) sono più di una boccata di ossigeno”.
Fiorentina che è uscita dalla crisi?
“Ne riparliamo dopo Parma. Oggi gli emiliani sono già in ritiro, sarà una battaglia anche di nervi. In caso di sconfitta, sarebbe come tornare a ‘ieri’.”
Gilardino?
“Se sta bene è un centravanti straordinario, certamente uno come Barreto sarebbe stato l’ideale vicino a lui. Un giocatore alla Sanchez che possa creare spazio…lui ora non ne ha molto”.
Solo quello?
“Non è un singolo fattore. E’ un periodo che si gioca male al calcio in Italia, poca manovra, pochi schemi, poca fantasia: se non ti mettono davanti al portiere è difficile fare gol”.
Quando si potrà ammirare un altro Enrico Chiesa nel calcio italiano?
“Io ho avuto la fortuna di giocare accanto a tanti campioni. Non nego di essere molto contento della mia carriera: comunque spero presto…più attaccanti di prestigio ha la Serie A, più le persone si riavvicineranno anche allo stadio”.
Giusto reintegrare Mutu?
“La classe in campo non si discute…”