domenica, 8 Giugno 2025
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Uffizi, cade una porzione di intonaco: dieci giorni per il restauro / FOTO

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Dieci giorni per restaurare la porzione d’intonaco caduta stamani agli Uffizi. Sarà completato infatti in dieci giorni il restauro della porzione d’intonaco che stamani si è staccata nel primo corridoio della Galleria degli Uffizi.

L’ACCADUTO. Il distacco – come era stato spiegato questa mattina dopo l’accaduto – è avvenuto stamani intorno alle 10 nel corso di un sopralluogo del sottotetto della galleria per la verifica dei percorsi di accesso ai lucernari. Un operatore aveva incidentalmente posato il piede sull’incannicciato di una delle fasce longitudinali che separano le terne delle grandi volte, fra la quindicesima e la sedicesima campata del primo corridoio: di conseguenza, una porzione d’intonaco affrescato, del diametro di circa 30 centimetri e in posizione decentrata, era caduta a terra danneggiando una figurina allegorica femminile.

LE OPERE. La zona del primo corridoio dove è avvenuto il distacco – viene spiegato – non è in alcun modo interessata ai lavori per la realizzazione del progetto dei Nuovi Uffizi. Le opere collocate in prossimità della porzione d’intonaco staccatasi (la copia del Ritratto di Eleonora di Toledo e il figlio Giovanni e la scultura in marmo, del II secolo d.C., raffigurante il Satiro con pantera) non sono state interessate dall’accaduto.

L’INTERVENTO. I pezzi d’intonaco caduti sono stati subito raccolti dalla restauratrice Laura Lucioli, in vista della loro ricomposizione, e già nella seconda parte della mattinata è iniziato l’intervento di restauro che si è protratto per tutto il pomeriggio. Intervento che sarà completato in dieci giorni.

LE IMMAGINI:

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Semafori, sui viali arriva l’onda verde: se non acceleri troppo, niente rosso

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Sui viali di circonvallazione è in funzione da oggi l’onda verde semaforica. È stato il sindaco Renzi ad azionare il nuovo sistema che, attraverso il coordinamento degli impianti semaforici ad opera della centrale operativa della Silfi, indica agli utenti della strada la velocità da tenere per trovare tutti i semafori verdi. Alla prima accensione erano presenti anche Piero Branzanti, socio di maggioranza della Silfi, l’amministratore delegato della società Claudio Bini, la comandante della Polizia Municipale Antonella Manzione e Stefano Guarnieri dell’associazione “Lorenzo Guarnieri”.

L’ONDA VERDE. L’Onda verde semaforica attivata oggi fa parte infatti delle azioni di “Ingegneria” previste dal Progetto David, piano strategico per la sicurezza stradale a Firenze 2011- 2020 che ha l’obiettivo di salvare 58 vite umane e di ridurre di 1.000 unità i feriti gravi. Renzi ha sottolineato l’importanza di questo intervento che, oltre a fornire una utile informazione ai cittadini, darà un contributo importante per la riduzione dell’inquinamento e soprattutto dei rischi sulle strade. Il sindaco ha infatti precisato come l’Onda verde semaforica rientri negli interventi di utilizzo delle nuove tecnologie per semplificare la vita dei cittadini (Smart City) e al tempo stesso si inserisca a pieno titolo nell’ambito del progetto David per la sicurezza stradale.

VELOCITA’. Dal punto di vista tecnico, l’obiettivo dell’Onda verde è creare un coordinamento semaforico tale da disincentivare il superamento dei limiti di velocità. Questo è reso possibile dall’utilizzo dell’Urban Traffic Control (UTC), il nuovo sistema di controllo semaforico centralizzato realizzato nel 2011-2013. L’UTC gestisce 204 impianti semaforici (tre anni fa erano 80) su un totale di 318: si tratta complessivamente di 3.700 lanterne (900 a led). Per ogni incrocio semaforico gestito dal sistema UTC è possibile inviare comandi di attuazione dei piani semaforici disponibili per l’impianto. I piani semaforici predefiniti sono sette (tra cui quello per il picco mattutino, il picco serale, l’ora di morbida etc) e sono predisposti anche piani per eventi ricorrenti (quali le manifestazioni allo stadio, gli eventi Pitti Immagine e via dicendo). Con l’implementazione del sistema UTC anche è possibile attuare il coordinamento semaforico di serie di impianti sul territorio del Comune di Firenze. Il sistema UTC dà la possibilità di gestire le principali direttrici di entrata e di uscita dalla città, ovvero: Etruria Fi-Pi-Li, Pistoiese, Pratese, Sestese, Bolognese, Firenze Nord, Faentina, Firenze Sud, Senese. La disponibilità di piani semaforici predefiniti risponde a precise strategie di controllo mirate da un lato a filtrare il flusso di traffico sulle direttrici in entrata in città e dall’altro ad agevolare il flusso sulle direttrici in uscita città, oltre che al mantenimento costante delle condizioni ottimali di circolazione sull’anello centrale (i viali di circonvallazione).

DOVE E COME. Quella avviata oggi è l’ultima fase del progetto e si è concretizzata nell’installazione di lanterne semaforiche specifiche per la comunicazione agli utenti della strada della velocità da tenere per sfruttare l’onda verde semaforica. Queste lanterne (praticamente semafori dove ad ogni lampada corrisponde la velocità consigliata per trovare il verde agli incroci successivi, ovvero 50, 40 e 30 chilometri orari) sono state collocate sui viali di circonvallazione da Strozzi a fino all’Arno (ovvero gli incroci Strozzi-Lavagnini, Matteotti-Cherubini, Donatello-Alfieri e piazza Beccaria). Automobilisti e scooteristi non dovranno quindi far altro che tenere la velocità consigliata per trovare il verde al semaforo successivo. Una volta sperimentato, il sistema sarà implementato con ulteriori lanterne sulle altre direttrici cruciali per il traffico cittadino.

SICUREZZA. Altre azioni di Ingegneria promosse dal progetto David riguardano interventi strutturali di “traffic calming”. Questi interventi , sui quali sta lavorando l’Amministrazione, puntano alla protezione delle utenze deboli attraverso l’introduzione di elementi tali da ridurre la velocità e modulare la modalità di guida di automobilisti e scooteristi rendendoli più consapevoli ed attenti all’ambiente circostante. Due i settori su cui si concentra l’attenzione: le intersezioni e le piste ciclabili. Per quanto riguarda le intersezioni sono già stati realizzati lavori in via Mafalda di Savoia e via dello Statuto, sono invece in corso quelli in via di Villamagna e devono iniziare quelli in via Fabbroni, via Magellano e via dei Della Robbia. In merito alle piste ciclabili, sono già conclusi gli interventi in via del Sansovino, via Massa, via Panciatichi e viale Guidoni; in corso quelli in viale Belfiore, mentre devono iniziare i lavori in via Lazio e via della Sala. Un altro campo di azione del progetto David consiste in una serie di interventi mirati al miglioramento della visibilità degli attraversamenti pedonali (anche mediante sistemi di illuminazione notturna), alla riduzione della velocità dei veicoli e all’aumento dello spazio disponibile per l’arresto. Già realizzati i lavori sugli attraversamenti pedonali in via Circondaria, via dell’Olmatello, via Reginaldo Giuliani e via Baracca. Sono in corso gli interventi mirati in via dell’Agnolo, piazza Ravenna, via de Sanctis, via del Pignoncino e lungarno Colombo, mentre sono da realizzare quelli in via del Guarlone e via di Ripoli.

PIANO DAVID. Complessivamente per questi lavori sono già stati spesi 720.000 euro (420.000 per l’onda verde e l’allestimento-implementazione del sistema UTC provenienti in parte anche dai fondi GEM ed Elisa del Dipartimento Affari Regionali, 240.000 per le piste ciclabili, 40.000 per gli interventi sulle intersezioni, 20.000 per i lavori sugli attraversamenti pedonali). A questi si aggiungono i 270.000 euro per gli interventi in corso (10.000 per le piste ciclabili, 240.000 per le intersezioni e 20.000 per gli attraversamenti pedonali) e i 790.000 euro previsti per i progetti da realizzare (120.000 per le piste ciclabili, 650.000 per le intersezioni, 20.000 per gli attraversamenti pedonali). “Fa piacere vedere che il piano David per la sicurezza stradale a Firenze sta diventando realtà – ha commentato Guarnieri – dopo la campagna di comunicazione, l’Amministrazione sta affrontando anche la parte di Ingegneria con interventi strutturali e tecnologici importanti. Altro arriverà a breve a dimostrazione che per combattere la violenza stradale dobbiamo muoverci su più fronti, non ultimo quello delle leggi. Per questo stiamo continuando a raccogliere firme per l’introduzione nel codice penale del reato di ‘omidicio stradale’”.

Occhio alla neve: giovedì fiocchi possibili anche a bassa quota

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La neve potrebbe tornare a imbiancare presto la Toscana, fino a basse quote.

PROVINCIA DI FIRENZE. E potrebbe farlo già tra questa notte e la mattina di giovedì 7 febbraio. “Per la giornata di domani 07/02, soprattutto nella prima parte della giornata, possibili nevicate poco abbondanti e localmente abbondanti fino a quote collinari sulle aree a ridosso dell’appennino e sull’Alto Mugello. Nel pomeriggio di domani possibili raffiche di vento sui crinali appenninici”: questo quanto scrive la Protezione Civile della Provincia di Firenze sulla sua pagina Facebook.

TOSCANA. A “rischio” non è soltanto la provincia di Firenze. Secondo il Lamma, infatti, “questa notte e domani mattina possibili nevicate fino a quote collinari (300-600 metri) sulla Toscana centro-meridionale”. “Oggi – continua il Lamma – massime in pianura oscillanti tra gli 11 e i 14°C. Da domani sensibile calo termico su tutta la regione”.

Le previsioni: In arrivo freddo e nevicate a bassa quota

Tre ladri di rame sorpresi all’opera lungo la ferrovia Firenze-Borgo San Lorenzo

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Arrestati dalla polizia tre ladri di rame che avevano messo a segno un colpo, la scorsa notte, lungo la tratta ferroviaria Firenze-Borgo San Lorenzo, all’altezza di vicolo del Cionfo.

L’ALLARME. A dare l’allarme al 113 è stato un residente della zona che, svegliato nel cuore della notte dai forti rumori provenienti dalla strada all’altezza del passaggio a livello, aveva notato i malviventi all’opera mentre si stavano dirigendo verso un’auto di piccole dimensioni, imbracciando alcune matasse del cosiddetto “oro rosso”.

L’INSEGUIMENTO. L’arrivo delle volanti ha però messo in fuga i ladri, costretti ad abbandonare a terra il pesante bottino e ad allontanarsi velocemente a bordo dell’utilitaria in direzione di via Faentina. Le pattuglie hanno subito chiuso le vie di fuga ai fuggitivi, intercettati poco lontano sempre in via Faentina. Dopo un breve inseguimento, i tre sono stati bloccati e arrestati: quando sono scesi dall’auto erano completamente sporchi di fango.

IL RAME. Si tratta di tre cittadini rumeni di 26, 42 e 44 anni, tutti con specifici precedenti di polizia. Gli agenti hanno ritrovato diversi strumenti del “mestiere” sia a bordo dell’auto che addosso ai tre uomini: torce, guanti, cacciaviti e fil di ferro. Nei pressi del passaggio a livello i poliziotti hanno successivamente recuperato 9 matasse di rame – oltre 2.000 metri di cavi elettrici – che i tre avevano già asportato dai rivestimenti dell’illuminazione ferroviaria, verosimilmente pronti per essere trafugati in un secondo momento.

Spaccia a 75 anni, mentre si trova ai domiciliari

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Si trovava ai domiciliari, ma questo non gli impediva di continuare a spacciare.

L’ARRESTO. Questo, almeno, è quanto pensano i carabinieri della stazione di Querceta, in provincia di Lucca, che hanno arrestato un 75enne che si trovava già ai domiciliari.

LA PERQUISIZIONE. Gli investigatori hanno infatti fermato un giovane che usciva dall’abitazione dell’anziano con una dose di cocaina. E’ così scattata una perquisizione nella casa del 75enne, dove sono state trovate droga già confezionata per la vendita e due sigarette che al loro interno, oltre al tabacco, contenevano anche cocaina.

Fuga di gas, evacuato un palazzo nel centro di Livorno

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Evacuato questa mattina un palazzo nel centro di Livorno.

L’ALLARME. Tutto è cominciato quando le famiglie residenti nel palazzo hanno cominciato a sentire un forte odore di gas: tante persone si sono così riversate in strada, allertando i vigili del fuoco.

L’INTERVENTO. Da quanto emerso, il forte odore proveniva da un appartamento in cui vive un’anziana: i vigili de fuoco, arrivati sul posto, sono riusciti a entrare nell’abitazione e a soccorrere la donna.

LA FUGA DI GAS. La fuga di gas sarebbe partita da un fornello. Dopo l’intervento dei pompieri l’allarme è rientrato.

Uffizi, cade una porzione di intonaco affrescato

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L’episodio è accaduto durante un’operazione di manutenzione del sottotetto del primo corridoio della Galleria degli Uffizi. Danneggiata una figurina allegorica femminile. Già iniziato l’intervento di restauro.

Il codice etico di Prandelli? Potrebbe cambiare

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Un codice etico “rivisto e corretto”. E’ l’idea che Cesare Prandelli, ct della Nazionale ed ex allenatore della Fiorentina, sta valutando.

CODICE ETICO. E lo stesso commissario tecnico, prima della partita amichevole della sua Italia in programma questa sera ad Amsterdam contro l’Olanda, ad aprire la porta a possibili novità. Finora, il codice etico prevedeva l’esclusione dalle convocazioni di calciatori protagonisti di gesti violenti o di comportamenti sbagliati in campo. “Quella di convocare comunque i giocatori che sarebbero esclusi dal codice etico – dice Prandelli – farli allenare con noi, ma poi lasciarli in tribuna è un’idea interessante. Abbiamo ritenuto finora che un giocatore lasciato a casa sia punto nell’orgoglio, ma stiamo valutando anche questa nuova strada”. Insomma, sono alle porte possibili cambiamenti.

EL SHAARAWY. Quanto alla squadra che questa sera scenderà in campo, già annunciata ieri, il ct si è soffermato principalmente su El Shaarawy, che farà coppia con Balotelli. “In questi sei mesi – ha dichiarato Prandelli al microfono di Rai Sport – ha dimostrato di avere delle ottime qualità. Deve mantenere la generosità e l’umiltà che lo contraddistinguono e la sua disponibilità verso la squadra. E’ un ragazzo di 20 anni che si è assunto responsabilità importanti e che in questo momento è un riferimento importante per la Nazionale”.

Leggi anche: Prandelli ”benedice” il ritorno di Mario: ”Qui possiamo controllarlo meglio…”

Le ”case” sulla Luna? Si testano a Pisa

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Si testano a Pisa quelle che potrebbero diventare le “case” dell’uomo sulla luna.

IL PROGETTO. La Scuola Superiore Sant’Anna ha preso parte (come unico ateneo italiano, insieme ad aziende innovative e ad alta tecnologia) al progetto finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea, la “European Space Agency” (Esa), per valutare la fattibilità dell’utilizzo della tecnologia di stampa 3D per costruire moduli abitativi non sulla Terra, ma proprio sulla superficie lunare. In particolare è stato coinvolto il team guidato dall’ingegner Valentina Colla del Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto Tecip (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione, della Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna, che si è poi avvalso della ulteriore collaborazione di aziende pisane all’avanguardia. L’interrogativo cui si cerca di dare una risposta è se le stampanti 3D funzionino anche sulla luna, dove le condizioni ambientali sono estremamente diverse rispetto alla Terra, per “realizzare” mattoni con i quali assemblare moduli abitativi da utilizzare nel caso di uno “sbarco” umano. Per quella che – è evidemte – sarebbe una svolta epocale.

LE “CASE”. La costruzione di insediamenti umani sulla luna – viene spiegato – è da tempo considerata di rilevante interesse sia per condurre esperimenti scientifici sia come appoggio per missioni di esplorazione delle zone più remote dello spazio. Come ogni colonizzazione della storia umana, anche quella lunare deve basare la costruzione delle future “case” su materiale da reperire in loco, ma sulla luna è disponibile terreno sabbioso. Inoltre, viste le avverse condizioni ambientali, occorre progettare macchinari in grado di produrre in maniera rapida e quanto più possibile autonoma gli elementi di costruzioni adeguate a garantire la sopravvivenza degli uomini che andranno ad “abitare” quei moduli. La parte italiana – pisana in particolare – del progetto, con l’ulteriore coordinamento dell’ingegner Cesaretti dell’impresa Alta Spa, ha testato una particolare tecnologia di fabbricazione dei componenti dei moduli abitativi tramite stampa tridimensionale con materiale sabbioso, ribattezzata“D-Shape”, inventata e brevettata dall’ingegner Dini, anch’egli pisano nonché fondatore dell’azienda “Monolite UK Limited”. Il team della Scuola Superiore Sant’Anna, diretto da Valentina Colla, ha contribuito per tutti gli aspetti legati al controllo della stampante a sabbia “D-Shape” e alla elaborazione di dati e immagini relative alla lavorazione dei moduli costruttivi. La progettazione dei moduli abitativi a struttura “cellulare” è stata invece curata dalla celebre società di progettazione londinese “Fosters + Partners”, in particolare dal gruppo di Xavier de Kestelier. I primi risultati  hanno avuto ampia diffusione  nel mondo e hanno suscitato un significativo interesse anche negli Usa, in particolare alla Nasa.

L’ESPERIENZA. “Questo progetto – commenta Valentina Colla – rappresenta un chiaro esempio di multidisciplinarietà, poiché le competenze necessarie per affrontarlo sono realmente varie e afferiscono a diverse discipline. La tecnologia sperimentata per la stampa tridimensionale con materiale sabbioso appare estremamente innovativa e presenta aspetti di particolare interesse. Io ho potuto seguire lo sviluppo della macchina molto prima che iniziasse il progetto, avendo già collaborato con l’ingegner Dini. L’azienda coordinatrice ha sfruttato la sua notevole esperienza in ambito spaziale; gli architetti di ‘Fosters + Partners’ hanno sviluppato un progetto straordinario che trae ispirazione dall’arte e dalla natura; la supervisione e la guida di Esa è stata eccellente. Per parte mia, insieme al team del Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto Tecip, abbiamo sfruttato appieno le nostre competenze nel controllo di macchine utensili e nel trattamento di immagini e dati sensoriali. Tali competenze derivano da una ormai più che quindicinale esperienza soprattutto in ambito industriale, nel monitoraggio, nel controllo e nella simulazione di processi produttivi. Personalmente questa esperienza ha rappresentato una occasione di notevole arricchimento culturale e professionale e confido che abbia un seguito perché, come spesso accade specialmente nei progetti di ampio respiro, per ogni problema che viene risolto e per ogni traguardo si propongono cento nuove sfide”.

Nell’immagine, un componente (“mattone”) dei moduli abitativi realizzato tramite stampa tridimensionale con materiale sabbioso (courtesy Foster + Partners).

Terremoto: ancora una scossa in Garfagnana, di magnitudo 2.1

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Ancora una piccola scossa sismica in Garfagnana.

LA SCOSSA. Un terremoto di magnitudo 2.1 è stato registrato dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ieri sera poco dopo le 20 in Garfagnana. La scossa è stata registrata a una profondità di 13,8 chilometri.

GARFAGNANA. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico della Garfagnana.

LA STIMA. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo – spiega l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in un comunicato – rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.

Nei giorni scorsi: Cosa fare davanti agli allarmi? Una riunione dopo il caso-Garfagnana Garfagnana, il giorno dopo la paura: ”Comportati da buoni padri di famiglia” Garfagnana, paura per un nuovo terremoto. ”Si consiglia di uscire di casa” Scossa di terremoto in Garfagnana: avvertita in tutta la Toscana

L’iniziativa: Sismologia e protezione civile, conoscerle per capirle