Si è tenuto ieri sera a Palazzo Pitti il Ballo del Giglio (edizione italiana del celebre Ballo della Rosa, esclusivo e tradizionale appuntamento del Principato di Monaco).
L’INCONTRO. Prima, nel pomeriggio, il sindaco Matteo Renzi aveva incontrato i principi in Palazzo Vecchio. Il sindaco ha ricevuto, insieme alla moglie Agnese, i principi nella Sala di Clemente VII, dove il principe Alberto II ha firmato il libro d’onore. L’incontro, nel corso del quale si è parlato anche della storia di Firenze e del Calcio storico fiorentino, si è concluso con uno scambio di doni: Matteo Renzi ha donato al principe due brocche modello “Federica” e bicchieri da acqua e vino “Victoria and Albert” in acrilico bianco e rosso, i colori del Principato di Monaco e di Firenze, prodotti dall’azienda fiorentina Mario Luca Giusti.
IL BALLO. Giunto alla seconda edizione (la prima si svolse nel Salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio due anni fa), il Ballo è un evento mondano e benefico. Il ricavato della vendita dei biglietti d’invito sarà infatti devoluto in beneficenza: il cinquanta per cento dei fondi ottenuti sarà destinato alla “Fondazione Principe Alberto II di Monaco”, impegnata sul fronte di protezione dell’ambiente e promozione dello sviluppo sostenibile su scala globale; l’altra parte di quanto raccolto verrà invece destinata alla Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Firenze per i lavori di pulizia di stucchi e lampadari della Sala Bianca di Palazzo Pitti. L’evento è promosso dal Consolato Onorario del Principato di Monaco a Firenze, rappresentato dal Console Alessandro Giusti, con l’organizzazione di Enic Meetings & Events e Gucci nel ruolo di main sponsor.
I PRINCIPI. Il Principe Alberto II di Monaco e la consorte S.A.S. Principessa Charlène erano atterrati all’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze poco dopo le 15 di ieri. Ad accoglierli l’Ambasciatore del Principato di Monaco a Roma Philippe Blanchi, insieme al Console del Principato di Monaco a Firenze, Alessandro Giusti, al Prefetto Luigi Varratta e al Questore di Firenze Francesco Zonno.