giovedì, 12 Dicembre 2024
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Firenze-tramvia, se ne parla in un libro

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Ma ci vogliono proposte concrete ed è quello che hanno cercato di fare gli architetti e docenti universitari fiorentini Alessandro Dini e Delfo Del Bino, i quali hanno pubblicato a loro spese per i tipi di Angelo Pontecorboli il volume dal titolo “Firenze-tramvia., Ieri una città nelle mani dei santi. E oggi?” dall’eloquente sottotitolo “Piccolo manuale dei grandi errori di un progetto sbagliato”. In copertina la tavola di San Martino 2a strada” con San Zanobi che tiene in mano una miniatura tridimensionale di Firenze, invocando la benedizione della Madonna, fa capire bene che la nostra città, oggi piu’ di allora, necessita di protezione. Di questo volume hanno parlato il 20 marzo a Firenze gli On.Valdo Spini e Francesco Bosi, che hanno a cuore i problemi ormai annosi della viabilità fiorentina. Il volume, hanno detto, rappresenta uno studio serio, al di sopra delle parti, sullo scottante progetto tramvia, esaminandone i pro e i contro ed avanzando proposte concrete di integrazione a quanto il Comune di Firenze sta portando avanti con caparbietà: per esempio, la micrometropolitana, da inserire in alcuni tratti ove la sede stradale è troppo stretta per consentire il passaggio, come in Via Cavour, larga appena 8 metri, oppure il sistema di alimentazione dal basso, anziché dall’alto per impedire il crescere di una “foresta artificiale” di pali come a Porta al Prato. A questo punto è difficile e costoso tornare indietro, afferma l’On.Spini, è meglio atrtendere la conclusione, al piu’ presto, della linea 1 e vederne gli efeftti e l’impatto, per poi intavolare una riflessione sulle linee 2 e 3.Oltre al Prof. Arecchi, anche l’Arch.Guarnacci ha presentato un progetto di micrometrò a 2 sensi, però, con scambio alle stazioni e completamente automatizzato. E’ la tramvia che deve adattarsi alla città e non viceversa e l’On.Spini propone di indire gli Stati generali della mobilità perché tutte le parti in causa, cittadini compresi, possano partecipare al progetto, come prevede la Legge 1 del 2005 della Regione Toscana, citata dall’On.Bosi.

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