Le opere mastodontiche di Emanuele Giannelli tornano a Firenze: due statue giganti sono state collocate dietro il Duomo, accanto all’ingresso della sede della Regione Toscana, e una terza ha preso posto accanto alla Basilica di San Lorenzo. Le installazioni sono state collocate in occasione della mostra “Giannelli. Il Cielo sopra Firenze” che si apre ufficialmente il 20 febbraio e resteranno visibili fino al 15 maggio 2025.
Il ritorno in città dello scultore: “Giannelli. Il Cielo sopra Firenze”
Non è la prima volta per lo scultore, romano di origine ma che da tempo ha preso casa in Toscana, a Pietrasanta. Già nel 2022 Giannelli fece discutere con uno dei suoi giganti: l’opera dal titolo “Mr. Arbitrium” fu “appoggiata” alla basilica di San Lorenzo, come se stesse sostenendo le mura dell’antico edificio del centro di Firenze.
La nuova esposizione, promossa e voluta dall’Opera Medicea Laurenziana e dalla Regione Toscana, porta in città tre installazioni alte 5 metri: The Watcher, posizionato come tre anni fa sul lato destro della Basilica di San Lorenzo, e i due “gemelli” Korf17, ai due lati del portone di ingresso della sede della Regione Toscana, Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo. Le installazioni sono state posizionate con l’ausilio di gru e già le operazioni di preparazione della mostra hanno suscitato l’interesse dei passanti.
Giannelli a Firenze: il significato delle statue giganti
Il titolo della mostra, “Il Cielo sopra Firenze”, fa riferimento al capolavoro cinematografico di Wim Wenders “Il cielo sopra Berlino”, per indicare gli sguardi rivolti al cielo delle tre statue, che davanti agli occhi hanno un apparato fantastico che Giannelli chiama binocolum, quasi fosse un’estensione della vista per proiettarsi in una dimensione spirituale e filosofica, astraendosi dalla realtà.
“The Watcher e Korf17 sono due figure importanti del mio lavoro – ha spiegato l’artista -, il loro essere monumentali non deve creare stupore solo per le dimensioni, ma soprattutto per ciò che rappresentano: l’invito a guardare lontano, a cercare oltre, a scrutare nell’invisibile alla ricerca della tangibilità del pensiero, ad aprirsi a una visione cosmocentrica che conduca l’uomo nel giusto cammino e in un rapporto equilibrato tra sé e l’universo”.