Gioconda? No, Giocondo. Il celebre quadro di Leonardo da Vinci è stato al centro delle più disparate ipotesi e adesso una ricercatrice francese dice la sua: il dipinto non raffigurerebbe Lisa Gherardini, bensì un travestito.
LO STUDIO. A sostenerlo è Sophie Herfort, giovane professoressa e ricercatrice in Scienze dell’arte all’Università Sorbona di Parigi, nel libro appena uscito e intitolato appunto “Le Jocond” (Il Giocondo). Il volume è il frutto di quattro anni di studi tra Francia, Italia e Stati Uniti.
IL “RITRATTO” DELL’AMANTE. A posare per l’opera non sarebbe stata Monnalisa, ma Salai, al secolo Gian Giacomo Caprotti, giovane allievo e amante di Leonardo. Il genio toscano – secondo la ricercatrice francese – si divertì a rappresentare il suo assistente vestito da donna, con quegli stessi abiti femminili che Salai indossava di solito fra le mura domestiche. Il quadro sarebbe stato poi ”femminilizzato”, con il velo sui capelli e un decolletè più accentuato, per paura della censura. Al tempo l’omosessualità era punita con il rogo.
ENIGMA. Sophie Herfort, nel suo libro, si chiede perché il dipinto non sia mai appartenuto a Francesco del Giocondo, marito di Lisa Gherardini. E ancora: perché tra gli appunti di Leonardo non viene mai menzionato né il quadro né chi lo ha commissionato? Perché il maestro toscano non si è mai voluto separare dal ritratto di Monna Lisa tanto da portarlo con sè in Francia, alla corte di Francesco I? Secondo la ricercatrice, Leonardo rimase legato all’opera, perché con essa custodiva il sorriso e lo sguardo del suo amante.
L’ASSISTENTE. Il genio del Rinascimento conobbe Salai il 22 luglio del 1490 a Oreno di Vimercate, alle porte di Milano. Il ragazzo lavorava nelle vigne. Leonardo rimase ammaliato dalla bellezza del giovane e lo comprò per un pugno di fiorini. Da allora lo ospitò a casa sua, lo fece lavorare per lui e diventò la sua musa universale. In passato lo studioso italiano Silvano Vinceti aveva notato la somiglianza fra i tratti di Salai, il volto di San Giovanni Battista e la Gioconda.