venerdì, 19 Aprile 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniArte & CulturaGli Uffizi si fanno ''toccare''...

Gli Uffizi si fanno ”toccare” dai non vedenti

In occasione della ''Giornata internazionale del Braille'', all'interno della Galleria degli Uffizi nasce il percorso tattile in autonomia per ipovedenti e non vedenti. Chiamato ''Uffizi da toccare'', il progetto è stato avviato nel 2009 e ha coinvolto alcune delle opere di statuaria classica della Galleria.

-

- Pubblicità -

Domani 21 febbraio, in occasione della ”Giornata internazionale del Braille”, all’interno della Galleria degli Uffizi, nasce il percorso tattile in autonomia rivolto agli ipovedenti e ai non vedenti. Il progetto è intitolato ”Uffizi da toccare” ed è stato avviato nel 2009 nella Soprintendenza fiorentina su iniziativa della Sezione Didattica e della Direzione Galleria degli Uffizi con il Dipartimento di Antichità Classica del Museo. Il percorso coinvolge alcune delle opere di statuaria classica presenti in Galleria.

IL PERCORSO. Per secoli gli Uffizi sono stati noti in Europa come la ”Galleria delle statue”, per questo il percorso tattile in Galleria ha un’indubbia rilevanza. I disabili domani potranno accedere al museo senza bisogno di prenotazione e potranno ”leggere” con le mani 16 sculture antiche esposte nei vari ambienti della Galleria, scelte dal Dipartimento di Antichità Classica, in base alla loro rilevanza storico-artistica. A queste sedici statue, si aggiunge un diciassettesimo elemento da toccare, ovvero la replica in scala de ”La nascita di Venere” del Botticelli che rappresenta anche la traduzione in 3D di un’opera pittorica, quindi bidimensionale per sua natura, presentata lo scorso 5 ottobre. Tra le opere tattili ci sono anche il nero ”Cupido dormiente” appartenuto a Lorenzo il Magnifico sin dal 1477, e il leggendario ”Ermafrodito”, dalle forme suggestive.

- Pubblicità -

L’INGRESSO. Ai disabili che domani si presenteranno presso la biglietteria degli Uffizi con apposita documentazione che da’ diritto all’ingresso gratis, sarà consegnato un paio di guanti monouso in latex, gli stessi che utilizzano i restauratori, con cui potranno toccare le sculture apprezzandone e cogliendone tutte le caratteristiche della superficie scolpita. Così potranno scoprire i ”pieni” e i ”vuoti” e comprendere le forme. Ad assistere i visitatori disabili, sarà lo stesso personale della Galleria, appositamente formato per l’occasione.

LE OPERE. Le sculture scelte per questo percorso tattile provengono dalle collezioni medicee e rappresentano degli oggetti d’arte di prim’ordine. Oltre alle sopracitate opere infatti, figurano tre sarcofagi e ”la Lupa”, il famoso Torso Gaddi e quel ”Caracalla” che ispirò Michelangelo per il suo ”Bruto”, la ”Venere al bagno” e lo ”Spinario”. Vicino ad ogni opera sono stati disposti dei leggii che sorreggono le didascalie, con testi in italiano e inglese, con modalità grafica fruibile sia per ipovedenti che per non vedenti. Inoltre, il testo in braille, stampato su foglio trasparente, potrà essere sfogliato, così da consentire agli ipovedenti una migliore lettura. Il supporto che sorregge la didascalia sarà evidenziato con apposita segnaletica per facilitarne l’identificazione. Infine i varchi a vetri sono stati dotati di vetrofanie in sequenza bianco/nera così da svolgere il ruolo di segnalatori per disabili visivi.

- Pubblicità -

FIRENZE E L’ARTE. ”L’attivazione del progetto a lungo elaborato – ha detto la soprintendente Cristina Acdini – segna una tappa ulteriore nel percorso che gli Uffizi e l’intera Soprintendenza fiorentina compiono per adeguare la fruizione degli spazi delle collezioni al pubblico più ampio e vario possibile, compresi i portatori di disabilità”. ”Firenze sa accogliere nel mondo dell’arte anche chi non vede – commenta Antonio Quatraro, presidente provinciale Unione italiana ciechi -. Per noi il metodo Braille significa poter toccare’ i pensieri racchiusi dentro le parole. Significa libertà di leggere in qualsiasi momento del giorno e della notte, di leggere senza intermediari, in silenzio, come fanno i vedenti. Ecco, poter legare il Braille all’arte, al sentimento del bello, per noi è motivo di grande gioia”.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -