venerdì, 22 Novembre 2024
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Firenze festeggia l’Elettrice Palatina con 4 musei gratis

Chi era l’Elettrice Palatina? E perché i musei di Firenze aprono gratuitamente? Come Firenze celebra l'anniversario della morte di Anna Maria Luisa de' Medici: il programma completo di eventi

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Un’intera giornata per visitare alcuni dei musei civici di Firenze gratis e 3 occasioni per incontrare l’Elettrice Palatina in “carne e ossa” in altrettanti luoghi d’arte, oltre al tradizionale corteo storico in costume per le vie del centro. Martedì 18 febbraio 2020 la città del Giglio ricorda la figura di Anna Maria Luisa de’ Medici, l’ultima esponente della potete famiglia, in occasione dell’anniversario della sua morte. Si deve infatti a lei il merito di aver legato a Firenze, in modo indissolubile, l’enorme tesoro di quadri, statue e opere d’arte del casato. Ecco il programma della giornata.

Il corteo storico della Repubblica fiorentina

Le celebrazioni per ricordare la morte di Anna Maria Luisa de’ Medici iniziano al mattino con la sfilata del corteo storico lungo le strade di Firenze. La partenza è fissata alle ore 10.20 dal Palagio di Parte Guelfa, poi il percorso si svilupperà fino alle Cappelle Medicee, in San Lorenzo, dove sarà deposto un omaggio floreale sulla tomba della nobildonna.

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Elettrice Palatina day: i musei civici di Firenze gratis il 18 febbraio

Anche quest’anno 3 musei civici di Firenze e Palazzo Medici Riccardi, “casa” della potente famiglia, apriranno gratuitamente le porte per tutta la giornata del 18 febbraio. Questi in dettaglio gli orari:

  • Palazzo Vecchio ore 9.00 – 19.00 (Torre di Arnolfo dalle 10.00 alle 17.00)
  • Museo Novecento ore 11.00-19.00
  • Santa Maria Novella ore 9.00-17.30
  • Palazzo Medici Riccardi ore 9.00-19.00

(questo l’elenco aggiornato al 18 febbraio 2020, dopo le modifiche al programma di aperture gratuite decise dagli organizzatori)

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Gli incontri con l’Elettrice Palatina

Torna anche l’appuntamento con l’Elettrice Palatina, interpretata da una mediatrice culturale dell’associazione Muse, che consentirà al pubblico di conoscere da vicino questo personaggio storico e immergersi nel contesto della Firenze del Diciottesimo secolo, grazie alla visita di 3 luoghi simbolo del casato dei Medici.

Si parte da Palazzo Pitti, dove Anna Maria Luisa de’ Medici soggiornò durante la sua giovinezza e poi a partire dal 1717: qui sarà possibile incontrarla martedì 18 febbraio alle ore 15.00, 16.00 e 17.00. Sabato 22 febbraio alle ore 10.30 e 11.30 appuntamento invece in Palazzo Medici Riccardi, dentro la galleria delle sculture di età riccardiana, più nota come Limonaia, straordinariamente aperta al pubblico (informazioni per entrambi i palazzi al numero 055-2768224, l’ingresso ai musei è a pagamento, l’incontro invece è gratuito).

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Il calendario si chiude nel pomeriggio di sabato 22 febbraio a Villa La Quiete, nella zona di Castello, dove l’Elettrice Palatina si ritirò per lunghi periodi. L’incontro è previsto a conclusione delle visite guidate gratuite previste nel complesso alle ore 14.30, 15.30 e 16.30 (prenotazione obbligatoria: 055.2756444).

Anna Maria Luisa Medici Elettrice Palatina
Il ritratto di Anna Maria Luisa de’ Medici realizzato da Antonio Franchi (Palazzo Pitti)

Chi era Anna Maria Luisa de’ Medici e perché è chiamata Elettrice Palatina

Anna Maria Luisa de’ Medici (1677-1743), figlia di Cosimo III e di Margherita d’Orléans, è stata l’ultima rappresentate del ramo granducale della potente famiglia fiorentina. È nota ai più come “Elettrice Palatina” perché sposò nel 1690 Johann Wilhelm von Pfalz-Neuburg, detto anche Giovanni Guglielmo II, “Elettore Palatino” del Reno, perché era uno dei principi che avevano il diritto di eleggere il re di Germania.

La figura di questa nobildonna è passata alla storia per il Patto di famiglia stipulato nel 1737 con i successori Lorena: questo atto giuridico legava indissolubilmente allo Stato (l’allora Granducato di Toscana) tutti i beni che facevano parte delle collezioni medicee, “gallerie, quadri, statue, biblioteche, gioje ed altre cose preziose”, si legge nella convenzione nel capitolo che riguarda il passaggio di proprietà. Di fatto, questo documento ha impedito che nei secoli questo enorme patrimonio artistico e culturale fosse smembrato e portato fuori dei confini di Firenze e della Toscana.

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