mercoledì, 11 Dicembre 2024
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A Sesto l’incubatore di impresa

E' stato inaugurato al Polo scientifico di Sesto Fiorentino l’incubatore di impresa intitolato ad Antonio Meucci: ospiterà servizi, laboratori e centri di studio, ed è stato cofinanziato dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze.

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E’ nato a Sesto l’incubatore di impresa. La struttura, che è stata intitolata ad Antonio Meucci – in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita dell’inventore del telefono – ospiterà servizi, laboratori e centri di studio, ed è stata cofinanziata dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze. La struttura offrirà spazi per i servizi necessari alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali originate dal trasferimento dei risultati della ricerca, ed è stata inaugurata ieri dal rettore dell’ateneo fiorentino Augusto Marinelli, dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini e dal Presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi.

L’edificio (circa 4.300 mq totali) ha richiesto un investimento complessivo di 13,6 milioni di euro ed è stato cofinanziato dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze. La realizzazione di un incubatore di imprese che ad esse possa offrire spazi e servizi adeguati – finanziari e di assistenza, tecnici, di marketing e di formazione – fa parte di un progetto avviato dall’ateneo insieme alla Provincia, alla Camera di Commercio e al Comune di Firenze per facilitare lo sviluppo di idee e sperimentazioni provenienti dalla ricerca fiorentina. Nel nuovo complesso l’area dell’incubatore (circa 1800 mq) è attigua agli spazi destinati a centri di studio e laboratori di ricerca nei settori della meccanica, dell’energetica, delle tecnologie elettroniche e informatiche (2.500 mq); ospiterà, inoltre, il liaison office per la comunicazione e disseminazione dei risultati scientifici nei confronti del mondo produttivo. Questa collocazione è stata espressamente voluta per facilitare il collegamento tra il mondo della ricerca e la realtà economico-produttiva e sviluppare così l’impatto sociale della ricerca universitaria.

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L’edificio del nuovo incubatore sarà intitolato ad Antonio Meucci, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita dell’inventore del telefono. “La Provincia di Firenze – ha affermato il Presidente Matteo Renzi – crede e investe sui giovani talenti. E sostiene i loro progetti offrendo tutte le opportunità affinché questi diventino occasioni di sviluppo per il territorio e per la loro crescita professionale e umana. L’incubatore – ha continuato Renzi – è uno dei principali snodi di questo sistema di opportunità offerto dal territorio a chi ha progetti innovativi. La Provincia ha sostenuto questa intuizione affinché in futuro non ci sia più un Meucci costretto a fuggire da Firenze per fare ricerca. L’iniziativa – ha concluso Renzi – è partita nel 2000 ed oggi diviene realtà. La Provincia di Firenze ha investito significative risorse per realizzare la struttura, e ora, attraverso l’affidamento alla Fondazione per la Ricerca, sosterrà la nascita di questa comunità di imprese innovative”.

Sviluppare l’innovazione e mettere a disposizione un’infrastruttura per spin off universitari e per soggetti che vogliano sperimentare nuovi progetti in collaborazione con la ricerca – ha detto il rettore Augusto Marinelli – è lo scopo dell’incubatore: per l’Università è un’opportunità per rafforzare il dialogo concreto con il mondo produttivo e con l’economia locale, ma rappresenta anche un impegno a valorizzare un patrimonio di conoscenza per alimentare nuove iniziative”.

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“Quando alcuni anni fa abbiamo progettato questa iniziativa volevamo creare qualcosa di più di nuovi laboratori per l’Università – ha affermato Alberto Del Bimbo, Presidente della Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione – volevamo creare anche un contesto organizzato di spazi e servizi che offrisse opportunità di sviluppo industriale ai migliori risultati prodotti dai laboratori di ricerca della nostra Università; e volevamo che queste opportunità avessero una ricaduta positiva sul nostro territorio, con nuove occasioni di impiego qualificato per i giovani e nuova economia. Oggi possiamo concretamente avviare tutto questo. La Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione aiuterà a mettere in funzione l’incubatore e a collegarlo al mondo universitario e al territorio. A questo proposito, credo sarà importante uscire fin da subito da un’ottica locale e mettere l’incubatore in stretto collegamento con le altre esperienze regionali in modo da favorire tutte le possibili sinergie”.

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