“Un intervento immediato della commissione per raccogliere le impressioni sul territorio e per capire cosa si può fare al di là degli importanti impegni già presi dalla Giunta”. Lo ha detto stamani il presidente della Commissione Ambiente e territorio della regione Rosanna Pugnalini (Pd), in occasione della prima tappa, nel Comune di Vecchiano (Pi), della visita nelle zone alluvionate durante il periodo natalizio.
Al sopralluogo hanno partecipato anche il vicepresidente Andrea Agresti (An-Pdl), i consiglieri Bruna Giovannini (Sd-Sel), Alfonso Lippi (Pd), Paolo Marcheschi (Fi-Pdl), Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd), Piero Pizzi (Fi-Pdl), Fabio Roggiolani (Verdi-Sel) e Luca Paolo Titoni (Udc), che hanno incontrato il Sindaco di Vecchiano Rodolfo Pardini, Raffaello Nardi dell’Autorità bacino Serchio, Fortunato Angelini presidente del Consorzio di Bonifica e l’assessore all’Ambiente della Provincia di Pisa, Valter Picchi.
Il Comune di Vecchiano, che si estende su 67 km quadrati, ed è composto per la stragrande maggioranza di aeree di natura agricola (oltre il 44%) e per un 5,29% di area urbanizzata, è uno dei Comuni maggiormente colpiti dall’alluvione dello scorso dicembre, in particolare a causa della rottura di un argine nella frazione di Nodica; frattura che, ha raggiunto un’ampiezza di 168 metri, allagando il 64,65% delle aree agricole per un totale di 2150 ettari. Sono 894 le famiglie interessate dall’alluvione, mentre i danni li hanno subiti 223 residenti (87 famiglie). Le aziende alluvionate sono 146, quelle agricole 52 e 6 i distributori di carburanti, alcuni dei quali ancora oggi non ha ripreso l’attività.
Nel corso della visita il sindaco del Comune di Vecchiano, Rodolfo Pardini, ha ripercorso le fasi della rottura dell’argine a Nodica, avvenuta la mattina del 25 dicembre scorso. “Il territorio si è allagato in pochissimo tempo – ha detto Pardini – il collasso dell’argine, che è stato spazzato via, rappresenta un evento imprevedibile ed eccezionale perché comunque le zone interessate sono in quota di sicurezza. E se avesse rotto dalla parte di San Giuliano piazza dei Miracoli sarebbe sott’acqua”.
Negli ultimi 50 anni il Serchio ha esondato due volte, nel ‘40 e nel ‘52, ed il lago di Massiacciuccoli è stato nel tempo bonificato e ridotto ad un terzo di quello che era. “Tutt’oggi – ha aggiunto il sindaco – vengono pompati 23 metri cubi di acqua al secondo per mantenere asciutte le zone, alcune delle quali più basse del lago stesso”. Per il sindaco è necessario mantenere alta l’attenzione non solo sulla portata dell’acqua ma anche sui problemi infrastrutturali e viari.”Il collegamento tra Pisa e la Versilia interessa 45-50 mila veicoli al giorno risultando una delle strade piu’ frequentate della regione”. Il consigliere Fabio Roggiolani (Verdi-Sel) ha sottolineato la necessità di “ragionare su una riconversione complessiva dell’area e quindi su insediamenti di tipo urbanistico”.
Fortunato Angelini del Consorzio di bonifica ha ricordato come si siano fatte arrivare idrovore dal Piemonte, che sono ancora in funzione per evitare che la sitazione diventasse piu’ drammatica e l’alluvione arrivasse fino al comune di Massarosa. “Ci vorranno ancora 30 giorni – ha detto Angelini – per riportare la situazione ad un livello normale. Da tempo stiamo affrontando la questione dell’espansione del lago ed abbiamo predisposto un’analisi corredata da una cartografia per altro già inviata alla Regione Toscana e all’Autorità di bacino. Chi ha responsabilità deve scegliere se riallargare parte del lago per fare respirare i territori e migliorare le attività del lago stesso”. Il sindaco di Vecchiano ha ribadito inoltre come “si tratta di capire se vogliamo giocare di rincorsa o affrontare il problema. L’allarme ricevuto parlava di una piena di circa 1000 metri cubi in realtà è stata molto piu’ ampia perché la portata puo’ arrivare fino a 1500. Occorre quindi ripensare ad una gestione del fiume”. Su questo punto Raffaello Nardi dell’Autorità bacino Serchio ha ricordato che nel 2004 era stato fatto un piano di ampliamento dell’argine ma nessuno lo ha mai finanziato. Per Nardi “responsabilità e competenze sono troppo diluite a causa di una normativa regionale confusa”.
Sul punto è intervenuto anche l’assessore all’Ambiente della Provincia di Pisa, Valter Picchi, che ha rivelato che arrivano certificazioni di comunicazioni sulle piene “con notevoli ritardi. In un’occasione anche di sette ore”. “Esiste – ha proseguito Picchi – una questione di debolezza della struttura arginale che abbiamo denunciato piu’ volte. Non c’è stata adeguata attenzione, occorre fare massa critica per fare arrivare le risorse”. Infine dal vicepresidente Andrea Agresti (An-Pdl), la sottolineatura che nonostante l’evento eccezionale “ tutto è partito da un fontanozzo, fatto che mi lascia perplesso perché sarebbe la prima cosa da controllare in una gestione di vigilanza dei fiumi”.