La legge elettorale per le comunali prevede la possibilità di secondo turno nelle città con più di 15.000 abitanti: si va al ballottaggio quando, nella prima data delle elezioni amministrative, nessuno dei candidati sindaco ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Il significato di questa scelta è nominare un primo cittadino che rappresenti effettivamente una buona parte dei votanti, anche quando i nomi in lizza sulla scheda sono numerosi. La normativa fissa regole e tempistiche, dagli apparentamenti fino ai momenti della campagna elettorale. Vediamo allora cos’è e come funziona il ballottaggio per le elezioni comunali e dopo quanti giorni si va a votare per il secondo turno.
Cos’è e come funziona il ballottaggio
La legge elettorale che regola le comunali è il decreto legislativo 267 del 2000 che all’articolo 72 norma l’elezione del sindaco nei Comuni con più di 15.000 abitanti. Si va al ballottaggio quando nel primo turno delle amministrative nessuno dei candidati sindaco raggiunge la maggioranza assoluta dei voti validi (50% più uno).
Nel raro caso che ci sia parità di voti tra i candidati, si guardano i risultati delle liste per il Consiglio comunale: il candidato sindaco della coalizione che ha ottenuto più voti per il Consiglio comunale passa al secondo turno. Va tenuto presente infatti che nei Comuni sopra i 15.000 abitanti è previsto anche il voto disgiunto, quindi si può votare per un primo cittadino di una parte politica e per i consiglieri che sostengono un candidato sindaco diverso. Se anche in questo caso ci fosse parità, partecipa al ballottaggio il candidato più anziano di età. Il ballottaggio non è previsto nei Comuni sotto i 15.000 abitanti.
Ma perché si fa il ballottaggio per il sindaco? Il secondo turno è stato introdotto nell’ordinamento italiano per la prima volta nel 1993, in modo tale che il primo cittadino eletto alle amministrative sia effettivamente espressione della maggioranza dei votanti. Nel caso in cui siano presenti molti candidati può infatti succedere che chi ha ottenuto il numero maggiore di voti si fermi comunque a una bassa percentuale (ad esempio al 20%) e che rappresenti così solo una fetta molto limitata della popolazione (seguendo il nostro esempio un quinto di chi è andato a votare). Il ballottaggio è previsto anche nelle elezioni regionali toscane, con soglie di maggioranza diverse.
Quando si va al ballottaggio per il sindaco: la data per le comunali 2024
La legge stabilisce che le date del secondo turno per scegliere il nuovo sindaco siano fissate 14 giorni dopo le prime votazioni amministrative, dando così la possibilità di una campagna elettorale “flash” dei candidati. Nel caso delle elezioni comunali 2024 il ballottaggio per il sindaco è previsto nel penultimo weekend di giugno su una doppia data, ma a differenza del primo turno si svolgerà di domenica e lunedì in questi orari:
- domenica 23 giugno 2024 dalle ore 7 alle 23
- lunedì 24 giugno dalle 7 alle 15.
Le proiezioni delle elezioni comunali indicano come molto probabile il ballottaggio per decidere il nuovo sindaco di Firenze: in questo caso si voterà proprio durante il ponte del patrono San Giovanni, 24 giugno.
Come si vota al ballottaggio: solo per il sindaco e senza preferenze
Come detto al ballottaggio vanno i 2 candidati sindaco che hanno ottenuto la maggiore percentuale di preferenze al primo turno e anche capire come funziona è piuttosto semplice: per il secondo turno la scheda di colore azzurro prevede due rettangoli con i rispettivi nomi dei candidati e sotto i simboli delle liste collegate e quando si vota basta tracciare un segno sul candidato prescelto. Non è possibile scrivere preferenze.
Al ballottaggio delle amministrative infatti si vota solo il sindaco, non si votano o si danno preferenze per i consiglieri comunali: per il Consiglio comunale i risultati definitivi delle urne sono quelli ottenuti durante le date del primo turno. Va tenuto presente però che la coalizione che sostiene il candidato vincitore al secondo turno ottiene un premio di maggioranza che garantisce il 60% dei seggi in Consiglio comunale. E come funziona l’apparentamento delle liste per il ballottaggio delle comunali? Al secondo turno restano fermi i collegamenti con le liste e i partiti dichiarati al primo turno, ma i candidati sindaco entro 7 giorni dalla prima votazione hanno la possibilità di dichiarare l’apparentamento con altre liste.
Può votare anche chi non è andato ai seggi durante il primo turno?
Anche chi non ha votato al primo turno delle comunali può partecipare al ballottaggio per il sindaco, basta presentarsi al seggio con la tessera elettorale (qui spieghiamo come fare in caso di smarrimento) e un documento di identità valido. E i neo diciottenni? Secondo la normativa non sono ammessi alle votazioni del ballottaggio delle comunali i cittadini minorenni al momento del primo turno e che nel frattempo abbiano compiuto 18 anni, ma solo quelli già maggiorenni l’8 o il 9 giugno. Aggiornamenti e approfondimenti sul sito del Ministero dell’Interno.