L’appello è finito, ora è il momento della grande attesa. Dopo che questo pomeriggio si è conclusa l’udienza del procedimento sportivo di secondo grado relativo al filone d’inchiesta sul calcio scommesse condotto dalla Procura della Repubblica di Bari (ieri i fatti relativi all’inchiesta della Procura di Cremona), la Corte di Giustizia Federale è in camera di consiglio.
L’ATTESA. E cresce l’attesa per sapere quali saranno le decisioni prese. Oggi, al vaglio della Corte presieduta da Gerardo Mastrandrea, c’erano le posizioni di nove tesserati, tra cui Bonucci, Di Vaio e Pepe, e di cinque società (Bologna, Lecce, Udinese e le parti terze Vicenza e Nocerina).
IL RICORSO DI PALAZZI. Come previsto, il procuratore federale Stefano Palazzi ha presentato ricorso contro tutte le assoluzioni pronunciate dalla Commissione Disciplinare (ad eccezione della posizione di Daniele Padelli), e ha chiesto la squalifica per 3 anni e 6 mesi nei confronti di Bonucci, Belmonte, S. Masiello e Vives (1 anno, in subordine, in caso di derubricazione a omessa denuncia per i primi due), 3 anni per Portanova, 1 anno per Pepe e Di Vaio, 5 punti di penalizzazione per il Lecce (in aggiunta all’assegnazione ad altro campionato già comminata in primo grado), 2 punti per il Bologna con 50.000 euro di ammenda, stessa somma richiesta per l’Udinese, in entrambi i casi per responsabilità oggettiva per i rispettivi tesserati all’epoca dei fatti.
LE SENTENZE. Chiuse le udienze, la Corte ha subito cominciato la camera di consiglio. E già da domani sono attese le sentenze.
CONTE. Attesa molto alta soprattutto per sapere che cosa sarà deciso sul caso di Antonio Conte, l’ex tecnico del Siena condannato in primo grado a dieci mesi di squalifica. Ieri a difendere l’attuale allenatore della Juventus c’era (anche) nientemeno che l’avvocato Giulia Bongiorno: il mondo del calcio attende la sentenza.