mercoledì, 11 Dicembre 2024
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Carceri, “in Toscana è sempre più emergenza”

A sostenerlo è Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Pa Penitenziari. "Alle 17 di ieri erano presenti in Toscana 4.392 detenuti (4.207 uomini e 185 donne) a fronte di una ricettività massima consentita pari a 3.229, per un indice di sovraffollamento pari al 36%".

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Cresce l’allarme carceri in Toscana. A sostenerlo è Eugenio Sarno, segretario generale della UIL PA Penitenziari. “Oramai a ritmo quotidiano registriamo i  nuovi record di presenze detentive all’interno dei penitenziari italiani. Alle 8 di stamani, infatti, nelle strutture penitenziarie italiane erano ristretti 68.058 detenuti (64.994 uomini e 3.064 donne). Questo significa che in tutte le regioni si è superata la quota massima di ricettività e che il 99% delle strutture presenta un sovradotazione delle presenze rispetto al consentito”, premette Sarno.

Che poi si concentra sulla Toscana: “Alle 17 di ieri erano presenti in Toscana 4.392 detenuti (4.207 uomini e 185 donne) a fronte di una ricettività massima consentita pari a 3.229 (3.086 uomini e 143 donne), per un indice di sovraffollamento pari al 36%. Pur in presenza di un dato molto disallineato, causa i dati falsati dalla temporanea inattività di molte sezioni – continua – emergono con estrema chiarezza proprio quelle realtà che più volte abbiamo segnalato all’attenzione pubblica. Sollicciano, Livorno, Porto Azzurro, Prato, Pisa e Lucca sono esempi lampanti ed eclatanti dell’inefficienza e del degrado del sistema penitenziario italiano. In troppi casi non si è voluto vedere e non si è voluto intervenire, ora il personale e i detenuti debbono subire sulla propria pelle  condizioni di lavoro e di detenzione infamanti ed incivili. Il degrado, la fatiscenza e la decadenza  di molte strutture è davvero incompatibile con la supposta civiltà del nostro Paese. I tre suicidi, i tre tentati suicidi e i sette agenti feriti nelle carceri toscane, dal 1 gennaio ad oggi, rafforzano lo scenario di un quadro generale che va ben oltre l’ordinaria emergenza”.

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Poi Sarno fa anche il punto sul fronte del personale. “La dotazione complessiva regionale della polizia penitenziaria dovrebbe assommare a 3.021 unità, ne risultano in servizio appena 2.211 cui si debbono sottrarre 69 unità impiegate in strutture non detentive come il Provveditorato e i vari Uffici dell’Esecuzione Penale Esterna (UEPE). A conti fatti, quindi – sostiene – negli istituti della Toscana mancano 879 unità che in una buona parte sono unità distaccate in sedi fuori dalla Toscana (440) . Per questo è necessario aprire un confronto sul possibile recupero di questo personale. Dai dati ufficiali del DAP emerge che a Sollicciano mancano 214 poliziotti penitenziari, a Livorno 85, a Lucca 50, a Massa 35, a Pisa 77, a Prato 112, a Porto Azzurro 55,a Volterra 44, a San Gimignano 74, a Pistoia 27. Bisogna intervenire presto ed anche con risolutezza, altrimenti dietro l’angolo c’è la completa paralisi. Già ora il personale in servizio per garantire la funzionalità delle strutture deve rinunciare a gran parte delle ferie ed è costretto a turni massacranti. Né va meglio – conclude Sarno – sul versante del personale amministrativo. Agli istituti della Toscana, rispetto agli organici previsti, mancano 11 dirigenti, 32 educatori, 28 contabili, 77 collaboratori e 35 tecnici. Ogni commento è davvero superfluo”.

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