giovedì, 16 Gennaio 2025
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Concordia, recuperati altri otto corpi /FOTO-VIDEO

Sono sette i nuovi indagati dell'inchiesta per il naufragio della Costa Concordia, che si vanno ad aggiungere al comandante Schettino e all'ufficiale Ambrosio. E tra questi, c'è anche il vicepresidente esecutivo della compagnia. Gli ultimi quattro corpi individuati ieri pomeriggio devono ancora essere recuperati. Per Dayana, come per gli altri cadaveri recuperati ieri mattina, il riconoscimento avverrà tramite test del dna.

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Sono sette i nuovi indagati per il naufragio della Concordia. Tra questi c’è anche il vicepresidente esecutivo della Costa, Manfred Ursprunger.

GLI INDAGATI. Oltre al vicepresidente della Costa, gli altri due indagati tra il personale di terra di Costa sono il capo dell’unità di crisi Roberto Ferrarini e Paolo Parodi, fleet superintendent della nave. I quattro membri dell’equipaggio indagati sono il comandante in seconda Roberto Bosio e gli ufficiali Silvia Coronica, Salvatore Ursino e Andrea Bongiovanni. Nessuno fece notare a Schettino l’errore di rotta. Bongiovanni parlò di black out ritardando i soccorsi. Questi sette nomi si vanno ad aggiungere a quelli di Schettino e dell’ufficiale Ambrosio, i primi ad essere indagati. E adesso, una nuova accusa aggrava la posizione del comandate. Schettino è infatti indagato anche per omessa comunicazione alle autorità marittime dell’incidente al Giglio. Gli è stata notificata contestualmente con gli avvisi di garanzia ai sette nuovi indagati di ieri. Per gli inquirenti Schettino deve rispondere anche di non aver comunicato alla Capitaneria di porto di Livorno l’effettiva gravità della situazione, ritardando le procedure di emergenza e soccorso. Se il comandante negava le vere informazioni alla Capitaneria e non prese subito la decisione di dare l’allarme generale e di attivare i soccorsi, il comandante in seconda Roberto Bosio avrebbe potuto intervenire al suo posto. Avrebbe potuto limitare i danni del naufragio e avvisare prima le autorità. Per questo Bosio e altri ufficiali sono indagati per cooperazione in omicidio plurimo colposo.

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I CORPI. Ieri mattina sul ponte quattro, indicato dai testimoni come possibile luogo in cui si sarebbero potuti trovare alcuni dei dispersi, sono stati trovati quattro corpi senza vita. Tra questi anche quello della piccola Dayana, la bimba di 5 anni imbarcata sulla Concordia insieme al padre (anche lui disperso) Williams Arlotti e alla sua compagna Michela Maroncelli, sopravvissuta al naufragio. Nel pomeriggio poi, i Vigili del Fuoco, hanno trovato altri quattro cadaveri vicini ai primi quattro. Il riconoscimento, sia di Dayana che delle altre sette persone, avverrà tramite comparazione del dna.

IL RECUPERO DEI CORPI:

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IL PONTE QUATTRO. Ed è dal ponte quattro, grazie alle ricostruzioni avvenute tramite le testimonianze dei sopravvissuti, che i sommozzatori hanno ripreso la ricerca dei corpi dopo lunghi giorni di interruzione. Testimonianze che si sono rivelate vere. Ma Dayana, il suo papà Williams e la compagna Michela, non dovevano trovarsi in quel punto. Quando è stato dato l’ordine di abbandonare la nave, avvenuto troppo tardi, si sono diretti al loro punto di riunione, proprio sul ponte quattro, ma a prua del transatlantico. Ed è li che qualcosa non è andato come doveva andare. Quando è arrivato il loro turno di salire sulla scialuppa, dopo una lunga attesa tra il panico degli altri passeggeri, la nave era già troppo inclinata per permettere di mandare giù l’imbarcazione, divenuta ormai l’unica ancora di salvezza. Questo ha segnato il destino della piccola e di suo padre che si sono diretti verso poppa per attendere, di nuovo, il loro turno su un’altra scialuppa. Ma un nuovo scossone della Concordia li ha sorpresi. Si sono diretti verso la parte meno inclinata, a sinistra. Dayana che scivola. Il papà che la segue. Michela ha raccontato di averli sentiti urlare per una ventina di minuti e di aver lasciato il ponte solo quando altre persone le hanno detto di aver visto la bimba e il padre in salvo. Ma purtroppo questo, non era vero. L’acqua li ha inghiottiti, prendendosi la loro vita, come hanno fatto con quella delle altre vittime. I sub, quando sono scesi, li hanno trovati praticamente subito. Dayana e le altre tre vittime, un uomo che potrebbe forse essere suo padre, identità che potrà essere rivelata solo tramite test del dna, una donna e una persona della quale non è stato neanche possibile individuarne il sesso. I corpi erano uno vicino all’altro, in uno spazio di non più di 50 centimetri, sulle scale tra il ponte tre e il ponte quattro. I corpi sono stati portati in superficie e poi a Grosseto.

LA TROMBA DELL’ASCENSORE. Gli altri quattro corpi sono stati individuati nel pomeriggio. Erano nella tromba dell’ascensore tra il ponte quattro e il ponte cinque. E’ stata la violenza dell’acqua a trascinarli fin la dentro. Tutti indossavano il giubbotto salvagente, rivelatosi inutile. Le operazioni di recupero di quattro degli otto corpi trovati ieri a bordo della neve, sono riprese questa mattina. Poco fa hanno recuperatio gli ultimi due. Al momento è sospeso lo svuotamento dei serbatoi per consentire il lavoro dei Vigili del Fuoco. Il pontone della Smit Neri uscirà comunque in mare in modo da riprendere il ”defueling” non appena i sommozzatori avranno concluso il recupero dei cadaveri. Con la piccola Dayana e le altre sette vittime, il bilancio del naufragio peggiora. Si sale a 25 vittime. Ma all’appello mancano ancora sette persone.

I VIGILI DEL FUOCO CERCANO I DISPERSI.

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QUESTA E’ LA LISTA DEI 14 DISPERSI.

ITALIA, 3. Girolamo Giuseppe, 30 anni membro dell’equipaggio; Trecarichi Maria Grazia, siciliana; Arlotti Williams, riminese padre della piccola Dayana.

GERMANIA, 6. Bauer Elisabeth (f); Ganz Christina Mathi (f); Ganz Norbert Josef (m); Neth Margarethe (f); Werp Brunhild (f); Schroeter Margrit (f).

FRANCESI, 2. Blemand Michael (m); Litzler Mylene (f).

USA, 2. Heil Barbara (f); Heil Gerald (m).

INDIA, 1. Rebello Russel Terence (m), membro dell’equipaggio

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