giovedì, 28 Marzo 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniCronaca & PoliticaConcordia, rotazione di 10 gradi....

Concordia, rotazione di 10 gradi. Tra 4 – 6 ore entreranno in azione i cassoni

E' ufficialmente iniziata alle 9 l'operazione di ''parbuckling'' con la messa in tensione delle catene che dovranno ruotare la nave. La rotazione dovrebbe concludersi entro le 21 di stasera. Sotto controllo le condizioni meteo.

-

- Pubblicità -

Costa Concordia, è ufficialmente iniziata alle 9 dfi questa mattina l’operazione di ”parbuckling” con la messa in tensione delle catene che dovranno ruotare la nave.

ORE 17. L’ingegner Sergio Girotto parla in conferenza stampa intorno alle 16.31. “La procedura di rotazione continua in modo regolare – dice – non ci sono particolari eventi di preoccupazione. Abbiamo effettuato 10 gradi crica di rotazione, il relitto è completamente staccato dalle rocce, la tensione tende a diminuire e siamo in fase di routine di tiro e di verifica. Continuiamo con le operazioni, c’è altrettanta strada da fare, naturalmente se non succede niente. Abbiamo visto che l’impatto della roccia sulla fiancata è stato importante, ma non è nostro interesse adesso fare una valutazione del danno. Non vorrei sembrare troppo ottimista, ma al momento non vedo elementi che possono preoccupare, ma siamo pronti ad ogni evenienza. Siamo arrivati a un massimo di seimila tonnellate di carico, ora scendiamo gradatamente, siamo intorno ai 5,4 – 5,6 tonnellate.

- Pubblicità -

TRA QUALCHE ORA I CASSONI. Poi sono Fabrizio Curcio e Franco Porcellacchia, responsabili del progetto di rimozione, a prendere la parola: “Siamo arrivati a metà della prima fase di rotazione – spiega Curcio – Quando arriveremo ai gradi necessari per immergere i cassoni non sarà più necessario tirare coi martinetti e interverrà la forza di gavità indotta dalla forza immessa dai cassoni. Tutto avviene nella massima sicurezza. Nessun versamento di acque interne. Meglio di così non potrebbe andare. Per arrivare ai cassoni ci vorranno probabilmente altre 4-6 ore. L’obiettivo è fare tutto con grande prudenza. Dopo queste 4-6 ore finiremo la prima fase, la più critica. Faremo toccare il fondo della nave alla piattaforma. Ci vorranno delle ore”. “Il tempo non ci preoccupa – aggiunge Porcellacchia –  quello che ci interessa è fare le cose bene. Non c’è nessun ritardo, non abbiamo preso alcun appuntamento. Se questa impresa si svolge anche in 15 ore va bene, non ci sentiamo in ritardo e ci sentiamo invece molto contenti per come le cose vanno, non era affatto scontato”. Intanto viene confermato che al momento non c’è alcuna notizia delle due persone che ancora risultano disperse.

CONDIZIONI METEO IN PEGGIORAMENTO. Preoccupano intanto le condizioni meteo, date in peggioramento. “Un metro e mezzo d’onda e 20 nodi di vento sono accettabili – rassicura Girotto –  non ci aspettiamo particolari problemi se il peggioramento non è drammatico come dovrebbe esserre. Non ci aspettiamo alcun impatto da condizioni meteo nè dal buio perchè siamo attrezzati.Andremo avanti”.

- Pubblicità -

DISPERSI. Ancora nessuna traccia dei corpi degli ultimi due dispersi. Delle 32 vittime del naufragio della Costa Concordia due corpi non sono stati ancora ritrovati. Il commissario e responsabile della Protezione Civile Franco Gabrielli aveva spiegato nei giorni scorsi che le ricerche dei corpi riprenderanno una volta che la nave sarà di nuovo in verticale, ma solo dopo la sua messa in sicurezza.

“MOSTRO DI FERRO”. “Oggi stiamo vivendo un passaggio fondamentale per liberare il Giglio dal mostro di ferro che l’ha ferito così profondamente – ha detto oggi il presidente della Regione Enrico Rossi che ha trascorso qualche ora all’Isola del Giglio – Dobbiamo prima di tutto un ringraziamento sentito a tutte le donne e gli uomini, tecnici e maestranze, al cui lavoro si deve il raggiungimento di questo risultato”. “Poi occorrerà portare il relitto nel porto più vicino e in sicurezza – ha aggiunto Rossi – Siamo stati i primi a intuire che dovevamo attrezzarci e che il relitto non doveva finire in qualche luogo del Terzo mondo. La priorità assoluta resta portarlo via dal Giglio, ma noi stiamo lavorando anche perché lo smaltimento di quello che è un rifiuto si faccia a Piombino, dove esiste anche un impianto siderurgico che potrebbe chiudere la filiera. Sono certo che i due obiettivi alla fine coincideranno”. “La Regione Toscana ha messo in campo una importante serie di investimenti per rispondere ai problemi messi in campo da questa tragedia – ha detto ancora il presidente Rossi -, a partire dal potenziamento delle rete radar di sorveglianza marittima. Abbiamo chiesto poi regole certe ai ministeri interessati per la tutela dell’ambiente, ed è stato grazie al nostro lavoro se l’Europa ha deciso di emanare un regolmento, che è legge, sullo smaltimento dei relitti navali in porti sicuri. Inoltre chiediamo all’Europa di estendere il controllo satellitare per la sicurezza delle rotte e per combattere gli sversamenti in mare”. “Sono anche il presidente dell’Isola del Giglio – ha insistito il presidente Rossi replicando alle domande relative alla futura destinazione del relitto – sarò dunque contento quando sarà liberata da questo mostro. Se il relitto andrà a Piombino avremo ottenuto qualcosa in più. In ogni caso questo porto sarà pronto per tutte le attività a cui lo stiamo attrezzando. Un paese serio non si accanisce su una nave, che tra l’altro custodisce ancora i corpi di due delle vittime, ma si impegna ad attrezzarsi per una attività come quella della rottamazione che l’Europa ha regolato e che interessa centinaia di scafi all’anno. Noi lo avevamo capito per primi in modo lungimirante”.

- Pubblicità -

TORNA A GALLA LO SCAFO. A quasi due ore dall’inizio delle operazioni di rotazione, il relitto della nave si sposta e la parte sommersa comincia lentamente a rivedere la luce, come rende noto la Regione Toscana. Si calcola che lo scafo sia affiorato per circa un metro. La fetta di scafo riemerso si riconosce a occhio nudo: è infatti di colore più scuro – dovuto alla lunga permanenza in acqua, rispetto alla porzione di nave rimasta in superficie.

ROSSI. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è arrivato all’Isola del Giglio intorno 11 per assistere alle operazioni di raddrizzamento del relitto della Costa Concordia e alla ”liberazione dell’isola dal morso di ferro che l’ha ferita così profondamente”, come lo ha definito. “Ora- ha affermato il presidente –  la Concordia sia portata a Piombino, il porto più vicino, per lo smaltimento”.

GABRIELLI.Intorno alle 12.30 in conferenza stampa parla il commissario per l’emergenza Franco Gabrielli. “Al momento – dice -non registriamo sversamenti, l’acqua è limpida. Si è notata una iridescenza circa due ore fa, segnalata dagli uomini delle Capitanierie di Porto ma con Arpat abbiamo accertato che non era cosa assolutamente riconducibile al relitto della Costa”.

SCAFO STACCATO DA FONDALE. La parola passa poi all’ingegner Girotto: “Abbiamo iniziato alle 9 ad applicare il carico con una sequenza di cicli di carico e scarico per agevolare il distaccamento del relitto dal fondo. Abbiamo intravisto fin da subito – spiega Girototto – movimenti di rotazione ma non il distaccamento della chiglia. Quello si è avuto intorno alle 12. Il relitto negli ultimi 18 mesi ha subito uno schiacciamento di circa 1,5 mt in verticale per uno spostamento totale di 2 metri. Così, all’inizio, applicando il carico, il relitto ha ripreso la sua forma iniziale, ha fatto movimenti verso l’alto ma senza distacco. Quello si è avuto quando abbiamo raggiunto le 6mila tonnellate di carico: abbiamo visto a quel punto il distacco dal fondo con le telecamere subacquee. Tutto è perfettamente nel range che ci aspettavamo. Tutto è entro le previsioni come valori e come risposta del relitto”.

VIA ALLA ROTAZIONE. Il mare  – viene spiegato – è ora calmo e c’è il sole. Proprio a causa del maltempo l’operazione è iniziata con tre ore di ritardo. Il commissario Franco Gabrielli aveva annunciato un ritardo nell’avvio del raddrizzamento della nave. “Nessuna complicazione”, aveva assicurato. Il temporale che si è abbattuto sull’isola ha solo rallentato le operazioni propedeutiche che erano previste durante la notte.

ENTRO LE 21. Dopo ogni carico di 200 tonnellate saranno effettuate verifiche con i sistemi di bordo e le telecamere subacquee telecomandate. L’ingegner Sergio Girotto della Micoperi conferma che la rotazione si dovrebbe concludere nell’arco delle dodici ore e quindi attorno alle 21 di stasera.

METEO. Da 300 giorni il Lamma sta svolgendo un servizio su cui si stanno basando le valutazioni della Titan-Micoperi per le tempistiche della difficilissima operazione di raddrizzamento del relitto della Costa Concordia. Il servizio di previsioni meteorologiche realizzato dal Consorzio Lamma, che ha accompagnato tutte le fasi dei lavori dall’inizio dell’emergenza, diventa in questo momento ancora più determinante. Il Lamma ha previsto dalle 9 un graduale miglioramento nel corso della giornata, che dovrebbe consentire il regolare svolgimento del parbuckling.

LE CATENE.  Cinquantasei catene sotto lo scavo e  fissate al fianco sinistro del relitto. Ognuna lunga 58 metri e pesante 26 tonnellate.  Ventidue di queste fanno perno sulle undici torri ancorate al fondo marino e saranno tese grazie a martinetti idraulici. Trentasei martinetti si trovano anche su nove degli undici cassoni montati sul lato sinistro. Per favorire la rotazione sarà esercitata una forza pari a 23.800 tonnellate. I numeri dell’imbragatura della Concordia, rivelati dalla Regione Toscana.

DANNI AMBIENTALI. Massima allerta per le acque contenute nel ventre della Concordia. La nave si sarebbe riempita di circa 236 mila metri cubi di acque. I tecnici – riferisce la Regione Toscana – calcolano che potrebbero uscirne al massimo 80mila e garantiscono che sono state prese tutte le precauzioni necessarie per evitare il rischio di inquinamento e contaminazione. La analisi degli sversamenti avverrà in tempo reale. Costante l’attività di monitoraggio di Arpat che da terra, sul molo del Faro rosso dell’Isola del Giglio, effettuerà campionamenti sulle 24 ore delle acque del porto.  Tra alcune ore, cominceranno le campionature in mare sotto corrente rispetto al relitto e a 100 metri di distanza, grazie ai natanti della Capitaneria. Da Porto S. Stefano partirà quindi il battello oceanografico di Arpat Poseidon che effettuerà le analisi marine fuori dall’area regolamentata. Domani l’Arpat prevede di proseguire i monitoraffi in modo analogo, salvo eventuali adeguamenti del programma per novità intercorse, afferma il dirigente dell’agenzia ambientale regionale Marcello Mossaverre.

Leggi anche: Concordia, lunedì via alle operazioni per la rotazioneRotazione della Concordia, Gabrielli al Giglio. ”Ci vorranno 10-12 ore”

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -