mercoledì, 15 Gennaio 2025
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Concordia, stop alle ricerche. E Schettino potrebbe tornare al timone

Sono state sospese definitivamente le ricerche nella parte sommersa della nave. Intanto, un legale di Schettino comunica che potrebbe tornare a fare il comandante. Ma questa è solo un'ipotesi in quanto, prima di tirare conclusioni affrettate, bisognerà attendere gli sviluppi della situazione.

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Sospese in via definitiva le ricerche dei dispersi nella parte sommersa della Concordia. La decisione è stata presa dai soccorritori in quanto ”sono venute meno le condizioni operative di sicurezza”. Quanto deciso è stato comunicato alle famiglie e alle ambasciate dal commissario per l’emergenza Franco Gabrielli.

I VERTICI DELLA COSTA. Pietro Ilardi e Francesco Compagna, avvocati di alcuni naufraghi di varie nazionalità, chiedono alla procure di Grosseto che sia valutata l’opportunità di iscrivere nel registro degli indagati i vertici della Costa. L’iscrizione nel registro degli indagati può esser fatta ”alla luce degli elementi di prova già acquisiti nei loro confronti” ed è necessaria proprio in vista dell’incidente probatorio e, dunque, dell’irripetibilità degli accertamenti da effettuare. “A prescindere da ogni valutazione di merito – sottolineano Ilardi e Compagna – la mancata iscrizione nel registro degli indagati di tutti i potenziali responsabili rischia di determinare la dispersione di elementi di prova decisivi: i risultati dell’incidente probatorio richiesto dalla procura non potranno essere utilizzati nei confronti di coloro che non parteciperanno all’accertamento a mezzo dei propri legali e dei proprio consulenti tecnici”. Inoltre hanno depositato presso la procura, una consulenza tecnica sui rilievi satellitari riguardanti la Concordia e i passaggi fatti negli anni precedenti vicino alla costa.

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SCHETTINO DI NUOVO COMANDANTE?. “In via teorica è possibile che Schettino torni a fare il comandante”. A sostenerlo è Salvatore Parascandola, uno dei suoi legali. In via teorica quindi Schettino potrebbe tornare al timone di una nave ma in pratica bisognerà attendere gli sviluppi della situazione. ”A me non ha detto che non metterà mai più piede su una nave. L’ho letto sui giornali”. Parascandola ha anticipato la linea difensiva in vista del riesame che il 6 febbraio dovrà decidere sugli arresti domiciliari per Schettino. “Noi diciamo che deve essere liberato. Non sussistono né pericolo di fuga né di inquinamento delle prove. La fuga è possibile per tutti gli italiani, ma il comandante ha famiglia, patrimonio qui nel suo paesino e poi ha un onore da difendere e che vuole difendere. Quello nei confronti di Schettino è un massacro ingiustificato, connotato anche da illegittimità visto che lo si ingiuria e lo si denigra al limite del codice penale, ma non querelerà nessuno, abbiamo altri pensieri”, accusando così l’opinione pubblica. Intanto, Pierluigi Foschi, presidente di Costa, ha comunicato che tra 24 ore inizieranno le operazioni di pompaggio del carburante.

GLI ISOLANI. ”Gabrielli tolga la nave cazzo!”. La frase scritta in rosso sullo striscione bianco, ricorda l’invito del comandante De Falco a Schettino. Appeso al balcone dell’hotel Bahamas, dove si è tenuta la riunione degli abitanti dell’Isola del Giglio che discutono sulle tempistiche della rimozione del relitto, lo striscione vuol sottolineare l’indignazione che gli isolani hanno verso la vicenda e la lentezza delle operazioni di rimozione.

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