Trentotto emittenti tv (tra toscane e non toscane, unite sotto diversi gruppi) sono state ”promosse” dal Ministero dello Sviluppo economico. Le realtà escluse potranno però “affittare” un canale dai soggetti che hanno ottenuto la gestione delle frequenze.
IL BANDO. Cinquantasei le realtà che avevano fatto domanda, anche raggruppandosi tra loro. La vecchia tv analogica andrà in pensione, infatti, a partire dal 4 novembre prossimo in Toscana. Diciotto le frequenze in palio (un’unica frequenza digitale può ospitare più canali) che sono state affidate alle tv o ai gruppi di emittenti che si sono classificati nelle prime 18 posizioni della graduatoria.
PROMOSSI. In testa c’è Rtv 38, seguita da Toscana tv, Telemondo e Italia 7. Ok anche Tvr Teleitalia, Tvl, Canale 10, Rete 37, Tv9, Granducato tv, Teletruria, Tv Prato. La spunta per un soffio (al diciottesimo posto) il raggruppamento che racchiude La 8, Arezzo tv, Telecamaiore e Canale 6 (guarda la graduatoria completa in pdf).
ESCLUSA ANTENNA 5. Un gradino sotto la soglia della “promozione” a operatore di rete figura invece Antenna 5, la cui bocciatura ha suscitato proteste da più parti. L’emittente, l’unica con sede nel circondario Empolese Valdelsa e che aveva costituito un cartello assieme ad Antenna 3 di Massa e Linea Uno dell’aretino, si è classificata al 19esimo posto. “Al momento – ha commentato Miriam Falai, amministratore unico di Antenna 5 – ci vediamo scavalcati da società di facciata che non danno lavoro a nessun dipendente in Toscana o che addirittura sono mesi e mesi che vediamo citate dai giornali per non aver pagato i contributi ai dipendenti o averli assunti al solo scopo di ottenere contributi statali”.
NOITV: “PRONTI AL RICORSO”. E’ pronta a presentare ricorso l’emittente lucchese NoiTv. “Avevamo già segnalato evidenti errori nella formulazione del punteggio – spiega in una nota Orlando Salotti, consigliere delegato dell’emittente – siamo certi di avere le carte in regola per essere operatori di rete, confidiamo quindi in una rapida revisione della graduatoria”. La classifica era stata già riscritta una volta dal Ministero, per l’erroneo conteggio di alcuni parametri.
VALDARNO CHANNEL. L’emittente Valdarno Channel ha chiarito in una nota che “Non disporre di una frequenza non vuol dire infatti chiudere ‘bottega’, ma poter continuare a trasmettere affittando un canale presso le emittenti che l’hanno invece ottenuta”. Leggi il testo integrale della precisazione di Valdarno Channel.
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