Il Consiglio comunale di Firenze ha dato l’ok alla delibera che istituisce il divieto di installare le keybox (ossia le cassette con combinazione che custodiscono le chiavi degli appartamenti in affitto breve) e tra 10 giorni scatteranno le rimozioni e le multe per chi non rispetta le regole. Previste anche limitazioni per i tastierini alfanumerici che sbloccano l’apertura dei portoni: uno al massimo per palazzo, previa autorizzazione del condominio. La norma, che modifica il regolamento di polizia urbana, è stata approvata dall’aula con 23 sì, 4 contrari, 4 astenuti e 4 non votanti. Di fatto si vuole disincentivare il self check-in, per un’identificazione degli ospiti che va fatta in presenza e non a distanza, come precisato da una circolare del Ministero dell’Interno.
Cosa cambia a Firenze per le keybox e i tastierini numerici: il divieto e le multe
Con questa modifica, a Firenze le keybox sono sempre vietate, ovunque siano collocate, e con esse anche “altri apparecchi analoghi destinati a contenere e a fornire chiavi, codici atti a permettere l’accesso ad edifici o appartamenti senza la presenza del gestore o suo incaricato”, si legge nell’atto. Il divieto di installare nuove “cassette” delle chiavi su tutto il territorio comunale di Firenze è già entrato in vigore, ma i gestori e i proprietari degli appartamenti in affitto breve hanno 10 giorni di tempo per togliere le keybox. Dal 21 febbraio 2025 la polizia municipale inizierà la rimozione di quelle che si trovano lungo le vie pubbliche (su facciate, rastrelliere e via dicendo) e chi sgarrerà rischierà una multa da 400 euro. Anche chi le collocherà dentro gli androni dei palazzi sarà sanzionabile.
Inoltre fuori dalla porta di accesso di un edificio potrà essere collocato al massimo un tastierino alfanumerico e senza possibilità di utilizzarlo con finalità ricettive: l’installazione e la gestione dei codici che aprono la porta dovranno essere autorizzati dal condominio. Previsto anche lo stop agli amplificatori e ai megafoni per le guide. In questo caso la multa è di 160 euro.
Intanto Forza Italia presenterà davanti al Tar della Toscana un ricorso contro la delibera, secondo quanto annunciato dai capogruppo del partito in Consiglio regionale Marco Stella e a Palazzo Vecchio Alberto Locchi.
La questione affitti brevi
Firenze è la seconda città italiana, dopo Roma, a prevedere il divieto di installare keybox lungo la pubblica via. “Oggi diciamo la parola fine all’utilizzo delle keybox in tutta la città, così come agli amplificatori per la voce delle guide turistiche – ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo Jacopo Vicini – due atti concreti che dimostrano l’impegno di tutta l’Amministrazione Comunale nell’attuazione del decalogo, presentato meno di tre mesi fa ed elemento centrale nel programma della Sindaca Funaro, per un turismo sempre più sostenibile in una città ogni giorno più vivibile”.
Nel capoluogo toscano la discussione su questo “escamotage” usato dai gestori degli affitti brevi ha preso il via l’anno scorso, dopo i blitz del comitato Salviamo Firenze, legati al tema dell’overtourism. Dell’argomento si è parlato nei giorni del G7 del Turismo, ospitato a Firenze, anche con la presentazione di un decalogo per il turismo sostenibile da parte della sindaca. Poi, lo scorso 18 novembre, il Ministero dell’Interno ha diffuso una circolare in cui si raccomandava la verifica di persona (“de visu“) degli ospiti delle strutture ricettive, compresi gli affitti brevi. A gennaio la giunta guidata da Sara Funaro ha messo a punto la delibera con il divieto all’installazione delle keybox e ora è arrivato il via libera del Consiglio comunale.