domenica, 15 Dicembre 2024
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“La seconda linea del tram sui viali”

E' una delle proposte contenute nel documento che la Consulta degli Ordini professionali di Firenze ha consegnato alla commissione urbanistica del Comune. Oltre al passaggio della linea 2 appena sotto il piano di campagna (6 o 7 metri) in asse ai viali di circonvallazione, altre proposte riguardano "il verde urbano come contenitore e non come cornice e un programma per la manutenzione straordinaria della città".

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La linea 2 del tram sui viali di circonvallazione (o meglio, appena sotto). E’ una delle proposte contenute nel documento che la Consulta degli Ordini professionali di Firenze ha consegnato alla commissione urbanistica del Comune, nell’ambito del percorso di adozione del nuovo Piano strutturale della città. Un documento di 20 pagine in cui la Consulta inteprofessionale affronta punto per punto il piano strutturale, partendo dalla considerazione che manca “per ora un vero e proprio progetto urbanistico della città che abbia come obiettivo la qualità urbana e architettonica della stessa per rispondere alle sfide della contemporaneità”.

TRAMVIA. Una delle proposte più rilevanti è quella che riguarda la tramvia. Il sottoattraversamento del centro storico, secondo la Consulta degli Ordini, comporterebbe infatti diverse criticità. “Oltre al rischio idraulico – si legge nel documento – le criticità già evidenziate nella Vas (ripercussioni dello scavo sull’edificato, presenza della falda, vincolo archeologico, ecc.)”. Da qui l’idea, ovviamente da studiare, di una “linea tramviaria realizzata appena sotto il piano di campagna (6 o 7 metri, ndr) in asse ai viali di circonvallazione: ciò lascerebbe completamente libera la viabilità di superficie per altri usi (traffico privato, busvie, ecc.). Il collegamento con il centro cittadino potrebbe essere assicurato da piccoli bus a bassa emissione inquinante”.

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VERDE. Altro esempio è il sistema del verde che, si legge nel documento, “non rimane neppure in secondo piano ma scade a livello di cornice del tutto, quando secondo noi dovrebbe essere il contenitore di tutto”. Perché, dice il consigliere dell’Ordine degli architetti Antonio Bugatti, “Firenze deve ritrovare la naturalità che sta perdendo e lo può fare investendo sul verde e non dimenticando le aree agricole. Bisogna puntare alla “climatizzazione urbana”, che tra l’altro metterebbe in secondo piano la questione del contenimento energetico degli edifici”.

MANUTENZIONE STRAORDINARIA. Infine, gli Ordini professionali avanzano anche una “proposta operativa” da mettere in pratica contestualmente all’adozione del Piano strutturale. “Un programma straordinario, compatibile con il Piano stesso, per la manutenzione straordinaria della città e la realizzazione di strutture sociali di immediata realizzazione, attivando le risorse e un sistema autorizzativo agile, di un miglioramento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici finalizzato all’elevazione della qualità complessiva dell’aspetto urbano e alla implementazione di servizi socialmente utili. Nel contempo – si legge ancora nel documento – si possono attivare studi di fattibilità di aree sicuramente destinate a trasformazione”. Come ad esempio San Salvi o l’area Mercafir.

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Un programma del genere potrebbe trovare concreta attuazione nella “realizzazione di alloggi per anziani e asili nido di quartiere, nell’utilizzo dei consistenti fondi regionali per realizzare l’edilizia residenziale sociale, nel lancio di progetti-guida (masterplan) per aree strategiche in piena compatibilità con gli indirizzi del Ps in adozione, nell’incentivazione al miglioramento estetico, funzionale, biocompatibile degli edifici privati e degli spazi pubblici”.

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