Le ”balene” all’ombra della cupola di Brunelleschi. Questa mattina attivisti di Greenpeace, vestiti da balena, hanno fatto visita al governatore della Toscana Enrico Rossi per chiedere un intervento immediato contro l’inquinamento del Santuario dei cetacei. Analoga protesta anche a Genova, davanti alla sede della Regione Liguria.
SOSTANZE CANCEROGENE. Il Santuario dei cetacei è un’area marina protetta che si estende tra il territorio francese e quello di tre regioni italiane (Liguria, Toscana e Sardegna). Secondo il rapporto “Veleni a galla”, presentato oggi dall’associazione ambientalista, le coste liguri e toscane sono contaminate da sostanze chimiche pericolose: oltre la metà dei campioni esaminati è risultata positiva ai test di laboratorio. Tra le sostanze individuate, pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente figurano metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e composti organici volatili.
SITUAZIONE CRITICA A PIOMBINO. In Toscana, i dati non sono rassicuranti, con quattro fonti inquinanti sulle sei campionate che sono risultate oltre i limiti di riferimento. Alti i livelli di inquinamento nell’area del porto di Piombino (più della metà degli idrocarburi policiclici aromatici sono stati trovati a un livello 20 volte superiore la soglia di riferimento). Il benzo(a)pirene, sostanza cancerogena per l’uomo, è stato individuato nell’area di Piombino in quantità 90 volte superiori al limite e a Livorno (alla foce dello scolmatore) con concentrazioni tre volte superiori la soglia.
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“CHIEDIAMO TUTELA”. “Sono dieci anni che questo tratto di mare attende di essere protetto, ma niente accade – ha spiegato Vittoria Polidori, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace – è per questo che, in occasione del decimo anniversario, ci rivolgiamo ai presidenti di Regione Toscana, Liguria e Sardegna per un’immediata presa di posizione pubblica a tutela del Santuario e dei loro stessi territori”.
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