sabato, 20 Aprile 2024
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Le librerie che resistono alla crisi

Fra le moltissime attività costrette ad abbassare il bandone ce n’è qualcuna che, coraggiosamente, va avanti. Il segreto? Indipendenti, di quartiere e sempre più specializzate.

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E mentre la crisi non sembra aver la minima intenzione di mollare la presa, c’è qualcuno che crede ancora (o forse spera, o forse è solo un po’ incosciente, come i migliori imprenditori sanno essere) che questo momento sia il migliore per investire.

CULTURA. Investire in qualsiasi cosa, anche in cultura. Ne sa qualcosa Matteo Lander, titolare di Castalia, libreria indipendente che, dopo essere stata per quasi 23 anni in via Senese, si è spostata alla fine del mese di marzo in piazza della Calza (per l’esattezza al civico 153 di via Romana), dove ha trovato un locale più grande per dare nuova verve al suo punto vendita. “Come tutte le librerie italiane soffriamo la crisi a causa di molteplici motivi, il maggiore dei quali è l’affitto – racconta Matteo – per questo siamo arrivati a dover scegliere: o chiudere per le continue perdite o fare una pazzia. Abbiamo scelto la seconda strada”. Grande la partecipazione all’inaugurazione del negozio, che ha visto la risposta di molti amministratori locali e diversi rappresentanti della cultura fiorentina, che hanno manifestato il loro sostegno a questo tipo di iniziative. “Visto che il locale è molto più grande del precedente – continua Matteo – abbiamo deciso di specializzarci nei prodotti da bambino, andando a inserire, oltre ai libri, una serie di giocattoli molto speciali, selezionati per l’occasione tra i migliori produttori francesi, inglesi e tedeschi”. Ma, anche se i giochi sono i nuovi arrivati, non porteranno via del tutto la scena alla carta, che rimane sempre il leit motiv dell’attività. “Abbiamo in programma appuntamenti, incontri e letture, per coinvolgere la gente del quartiere”, spiega.

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LIBRERIE “CORAGGIOSE”. Ma Castalia non è l’unica libreria “coraggiosa” della città: ne esistono tante altre che, nonostante il periodo critico, continuano ad andare avanti. È il caso ad esempio della libreria via Laura, punto di riferimento per chi è alla ricerca – soprattutto ma non solo – di manuali scolastici e saggi. “Abbiamo un magazzino enorme – spiega il titolare, Francesco Fiumara – e cerchiamo di stare il più possibile attenti alle esigenze del cliente”. Un negozio che non è mai cambiato dal dopoguerra (“l’ho lasciato così appositamente – dice Francesco – perché le persone ci sono affezionate”) e che ha continuato a collezionare clienti che, con l’avvento della crisi, si sono avvicinati sempre di più al mercato dell’usato. “Se si vuole diventar ricchi non è la strada giusta – continua il proprietario, che pochi mesi fa ha aperto un nuovo punto vendita, a Pistoia – ma se si pensa a fare il proprio lavoro con dei guadagni onesti, allora va bene”.

DI QUARTIERE. E poi, ancora, ci sono le librerie di quartiere, come la Colonna a Gavinana o Flegias in borgo la Croce, quelle dove si trovano “sempre le stesse facce, si parla del libro che si sta acquistando, si fa un pacchettino quando se ne ha bisogno”, spiega Ilaria Guidelli di Punti Fermi, in via Boccaccio alle Cure, aperta da tre anni e mezzo con grande gioia della titolare. “È importante la collocazione e la dimensione intima, oltre al contatto che si stabilisce con le persone. Io, ad esempio – continua – facevo l’architetto e sognavo di aprire una libreria, e alla fine…”. Alla fine ce l’ha fatta, con grande soddisfazione di chi, i libri, continua a volerli comprare e condividere.

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