Il sindaco di Firenze Matteo Renzi e il premier Silvio Berlusconi si sono incontrati ieri ad Arcore, dopo che il primo cittadino fiorentino aveva chiesto al presidente del consiglio un appuntamento. Per parlare degli impegni che il Pdl si era preso in capagna elettorale, a partire dalla legge speciale.
IMPEGNI. “Ieri ho incontrato Silvio Berlusconi, che mi ha gentilmente fissato l’appuntamento che gli avevo chiesto qualche settimana fa. Ho chiesto al Presidente del Consiglio di mantenere gli impegni per Firenze che il PDL si era preso in campagna elettorale, a partire dalla legge speciale. Per me un impegno in campagna elettorale va rispettato, sempre. Dieci giorni fa ho corso persino una Maratona per dimostrarlo (e ancora mi fanno male le gambe, ma avevo dato la mia parola)”, scrive Renzi su Facebook.
DECRETO MILLE PROROGHE. Aggiungendo: “Se il Governo vuole mantenere gli impegni, l’occasione più logica è il decreto mille proroghe che va in votazione a stretto giro: non sarà una legge speciale, ma potrebbe esserci un gesto di attenzione per Firenze. Nulla ci è dovuto, ma in tutte le campagne elettorali (politiche 2008, comunali 2009, regionali 2010) il centrodestra ha speso parole e promesse, davanti ai fiorentini e a tutti i media locali. Io non mi fermo all’ideologia, io voglio vedere se mantiene la parola. Se il Governo non vuole mantenere gli impegni potrò dire ai fiorentini che ci ho provato davvero, fino alla fine, senza guerre ideologiche e con la concretezza di un amministratore che si occupa dei suoi asili e dei suoi centri anziani”.
ARCORE. “Giusto o sbagliato, questo è il mio Paese. Lotterò fino all’ultimo giorno di campagna elettorale perché il centrosinistra torni a vincere, torni a sperare, torni a sorridere. Perché il Governo cambi. E lo farò giocandomi fino in fondo. Ma non sarò mai tra quelli che vivono di nemici e che gridano ai complotti. Finché il Governo è guidato da Berlusconi, io parlo con lui e con i suoi ministri. Anche quelli con cui faccio una fatica terribile… Le ricostruzioni dei giornali sono molto divertenti: Berlusconi non mi ha detto che gli assomiglio né abbiamo parlato di rottamazione, come è ovvio. Abbiamo discusso delle questioni concrete che riguardano Firenze”, ha continuato Renzi, che poi ha concluso: “Qualcuno mi ha detto che non dovevo andare ad Arcore. Io gli incontri istituzionali del Comune li faccio in Palazzo Vecchio. Se il premier invece riceve nella sua abitazione, io vado nella sua abitazione e alla fine ringrazio dell’ospitalità. Vorrei essere chiaro: per Firenze, che è la mia città, quella per la quale ho giurato sulla Costituzione di fare bene il mio lavoro, io vado ad Arcore anche tutti i giorni se serve”.