giovedì, 28 Marzo 2024
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Lo sciopero spacca il Pd: i politici in prima linea e quelli rimasti a casa

Rossi c'era, Barducci pure. Renzi no. Come annunciato il sindaco di Firenze non è sceso in piazza per la manifestazione organizzata dalla Cgil. ''Bersani tiri fuori le idee e non solo gli striscioni'', ha detto il primo cittadino.

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Rossi c’era, Barducci pure. Renzi no. Come annunciato il sindaco di Firenze non è sceso in piazza per la manifestazione organizzata dalla Cgil. E nei suoi confronti non è mancato qualche cartello di contestazione (“Renzi, il sindaco che la destra ci invidia”, si leggeva in uno striscione).

I PRESENTI. Il governatore Enrico Rossi invece ha scelto di partecipare, fatto che ha suscitato le critiche della Cisl. Accanto a lui il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, ma anche i sindaci dell’area fiorentina, oltre a Rosy Bindi, presidente del Pd e a Cecilia Strada, presidente di Emergency, in città per il raduno nazionale dell’associazione umanitaria.

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ROSSI. “I motivi di questa mobilitazione sono tanti: in primo luogo per il lavoro, che con la manovra viene colpito anche inutilmente, poi per la tutela dei diritti, e ancora contro i tagli insopportabili al trasporto pubblico, alla spesa sociale” ha commentato Enrico Rossi. Una presenza istituzionale che non è piaciuta alla Cisl toscana. In una lettera aperta indirizzata al governatore, il segretario regionale Riccardo Cerza ha scritto “Mi lascia sbigottito e deluso la tua scelta di aderire allo sciopero della sola Cgil contro la manovra correttiva del Governo”. E ancora: “Non mi piace vederti imboccare la scorciatoia demagogica di lavarsi la coscienza con la via facile della piazza”.

Renzi_striscioneNIENTE RENZI. Ma il grande assente è stato Renzi. Mentre in piazza sono scesi i vertici locali del Pd, come il segretario regionale Andrea Manciulli e quello metropolitano Patrizio Mecacci, il sindaco “rottamatore” non si è fatto vedere, come largamente preannunciato. Il primo cittadino nei giorni scorsi aveva bocciato l’adesione allo scioperoe ieri ha rincarato la dose, intervistato da alcuni tg nazionale, come quello de La7 e Studio Aperto. “Il segretario del Pd tiri fuori le idee e non solo gli striscioni – ha detto – per chi è sceso in piazza, ma credo che il compito dei politici non sia quello di stare in piazza ma di risolvere i problemi: io oggi sono stato in riunione di giunta tutto il giorno per risolvere i problemi dei fiorentini”.

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DA PALAZZO VECCHIO SOLO MATTEI. E con lui sono “rimasti a casa” la stragrande maggioranza degli assessori comunali. L’unico a partecipare è stato Massimo Mattei, assessore alla mobilità. “La piazza naturalmente è libera…” ha commentato Rosy Bindi interpellata sul “caso Renzi” dai giornalisti. “Questo è il momento di stare fuori dai palazzi, questo è il momento di scegliere da quale parte della barricata si vuole stare”, ha invece affermato durante il comizio finale, Andrea Barducci.

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