“La paziente – spiega il neurochirugo Giuseppe Oliveri – era affetta da un paranglioma, un tumore di tipo vascolare altamente infiltrante ed evolutivo che si era sviluppato dentro il collo, all’interno dell’orecchio, sino ad arrivare alla fossa cranica posteriore, in prossimità del cervelletto”. La massa tumorale aveva invaso le ossa craniche e le aree circostanti, aumentando a dismisura il numero di vasi sanguigni e capillari di cui si componeva.
“Fino a qualche anno fa – aggiunge il dottor Eugenio Neri, cardiochirurgo che ha effettuato parte dell’intervento – questi pazienti erano considerati inoperabili. Oggi grazie alla collaborazione tra colleghi e all’alta specializzazione possiamo raggiungere ottimi risultati, poiché ogni professionista dà il meglio di sé nel settore di competenza nell’interesse pieno e totale per la salute del paziente”.