sabato, 20 Aprile 2024
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Mimi, clown e un bar per il ”dopo sbornia”

Approvato in Palazzo Vecchio il progetto per una ''movida responsabile'': tante le novità previste per le notti fiorentine

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Mimi, clown e ballerini in azione, ma anche un “bar” per il dopo-sbornia aperto fino alle 6 del mattino per offrire gratuitamente ai giovani reduci da serate in discoteca tisane, caffè e altre bevande analcoliche. E’ quanto prevede il progetto sulla “movida responsabile” proposto da Anci e fatto suo dal Comune di Firenze, con una delibera approvata ieri dalla giunta. L’obiettivo – viene spiegato – è quello di migliorare la qualità della vita notturna in città e contribuire alla sperimentazione di mezzi innovativi di sensibilizzazione, prevenzione ed educazione per la gestione del divertimento.
 

tisane e caffè per il “dopo sbornia”

Il primo punto è la nascita dello Uan Cafè (Urban After Night Café): all’interno del Centro Java (in via Pietrapiana) sarà organizzato un servizio fisso sul modello di un caffè, una sorta di primo bar “dopo sbornia”, aperto nelle notti del fine settimana dalle 2 alle 6 del mattino per offrire gratuitamente ai giovani reduci da serate in discoteca tisane, caffè e altre bevande analcoliche. Il tutto in un’atmosfera rilassante, tra luci soffuse, poltrone e divani dove riposare e ritrovare la lucidità in attesa di rimettersi alla guida.

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il progetto


Il progetto prevede anche interventi e azioni di mediazione tra frequentatori dei locali notturni e residenti per garantire il rispetto delle condizioni di vita di questi ultimi e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori della notte, e punta a costituire un punto di monitoraggio e di orientamento per i frequentatori delle notti fiorentine. Otto le azioni previste: un’attività di consulenza e supporto nella ricerca di modelli e di pratiche utili per la gestione dei fenomeni legati alla frequentazione notturna delle piazze cittadine, incontri di formazione con i tutor di alcune università e scuole per cittadini Usa per sensibilizzare un gruppo tutor sulle tematiche legate all’abuso di alcol, una ricerca qualitativa e quantitativa sulla movida, con l’obiettivo di fornire dati sia su numeri che su caratteristiche del popolo della notte.

E ancora, la formazione di gestori, baristi e staff dei locali notturni che aderiscono all’iniziativa sulla somministrazione e vendita responsabile dell’alcol e la gestione dei conflitti, un’attività di informazione e mediazione con i gestori dei minimarket, con l’impiego di mediatori linguistico-culturali, per individuare gli esercenti collaborativi e renderli partecipativi nel percorso di individuazioni di buone prassi. Previsto anche il coinvolgimento di comitati e residenti, oltre alla formazione-sperimentazione sul campo dell’équipe di mediatori artistici per contattare, sensibilizzare e responsabilizzare il più ampio numero di persone e gruppi che frequentano i locali della movida sul vivere la notte nel rispetto dei residenti.

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artisti di strada

Infine l’ultimo obiettivo è usare un evento come mezzo di comunicazione per veicolare messaggi educativi e di prevenzione rispetto ai temi del bere responsabile, del rumore notturno, della violenza, ecc. e decongestionare le zone calde della movida. Protagonisti gli artisti in strada come mimi, clown e ballerini, che rimetteranno in discussione le cattive abitudini e, grazie all’effetto sorpresa, alle capacità di suscitare stupore e di catturare l’attenzione, coinvolgeranno il pubblico per predisporlo positivamente alla ricezione dei messaggi di prevenzione e promozione di buone prassi di convivenza. 


al consolato Usa

Giovedì prossimo, intanto, la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi sarà al consolato Usa: in quell’occasione presenterà un decalogo di regole, elaborato con l’Ufficio città sicura del Comune, per il “buon uso” della città e del suo spazio pubblico da condividere con le istituzioni scolastiche locali, soprattutto straniere, e le associazioni. “Crediamo che solo la collaborazione con le istituzioni scolastiche – ha sottolineato la vicesindaca – possa portarci a educare i cittadini ‘temporanei’, cioè quei giovani stranieri che si trovano nella nostra città principalmente per motivi di studio, al rispetto della sua bellezza e dei suoi abitanti”.
 

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