Parte dunque un’indagine in tutte le Asl toscane dopola vicenda dei neonati morti all’ospedale della Versilia. Lo stabilisce una mozione che la commissione sanità del consiglio regionale della Toscana, presieduta da Fabio Roggiolani (Verdi) ha votato all’unanimità dei presenti. La mozione, presentata dai consiglieri dei gruppi Fi-Pdl e An-Pdl e che vede come prima firmataria Anna Maria Celesti (Fi-Pdl), chiede un’indagine conoscitiva per verificare se la rete dei servizi attualmente in atto nei 29 punti nascita della Toscana sia in grado, in tutto il percorso nascita, di assicurare un’assistenza alla gestante, e di tutelare la salute del bambino, garantendo la massima sicurezza con modalità di assistenza scientificamente aggiornate e validate, riconoscendo sempre la naturalità dell’evento e rispettandone la fisiologicità.
La mozione era stata presentata ieri durante la seduta del Consiglio regionale, assieme a un’altra mozione sull’argomento firmata da Marco Carraresi (Udc), e rimandata direttamente alla discussione nella commissione competente: quella Sanità. Marco Carraresi, spiegando che la sua mozione aveva senso se contestualizzata a un dibattito in aula, ha ritirato l’atto, nel quale si considerava, tra l’altro, inopportuna la sospensione dal lavoro del direttore del reparto di ginecologia dell’ospedale della Versilia.
A questo punto l’indagine conoscitiva, come ha spiegato il presidente della Commissione Fabio Roggiolani, partirà dopo che saranno stabiliti i tempi tecnici e le modalità di svolgimento. Anna Maria Celesti ha commentato che “è nostro dovere riportare obiettività in un dibattito che in sede politica ha assunto toni fuori luogo, e verificare concretamente il livello di assistenza nei punti nascita, dato che esistono in Toscana una serie di norme che stabiliscono procedure e protocolli standard per la gravidanza e il parto a cui tutti, pubblico e privato, si devono attenere”.