sabato, 14 Dicembre 2024
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Omaggio a Galileo Galilei

pianeta galileo

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Un omaggio al sepolcro del grande scienziato, nella Basilica di Santa Croce, in occasione della presentazione alla stampa di Pianeta Galileo 2008, ha aperto oggi idealmente le celebrazioni galileiane del 2009, proclamato dall’Unesco “anno internazionale dell’astronomia”, nel quarto centenario dal primo utilizzo del telescopio per l’osservazione delle stelle, avvenuto proprio per mano di Galileo Galilei.

Due lettori d’eccezione, Valentina Parigi, dottoranda presso il Lens (European Laboratori for Non-linear Spectroscopy), e Jacopo Catani, assegnista sempre presso il Lens, che davanti alla tomba dello scienziato pisano hanno letto due estratti tratti dal “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” e dalla lettera di Galileo ad Antonio De’ Medici in Firenze.

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“Non è una nota di colore, l’omaggio al sepolcro di Galileo con il quale abbiamo voluto dare il via a queste celebrazioni. E’ un modo per significare la netta percezione che siamo ormai immersi nella rivoluzione più sconvolgente degli ultimi secoli: la rivoluzione scientifica, che ha avuto in Galileo Galilei uno dei massimi esponenti”. Così il presidente del consiglio regionale, Riccardo Nencini, ha commentato l’iniziativa.

“L’edizione 2008 di Pianeta Galileo è la più imponente di sempre – ha detto Nencini –. Con i suoi oltre 200 appuntamenti e con la qualità degli ospiti e degli eventi in programma, è una manifestazione che si svolge sì in Toscana, ma esce per la sua importanza dai confini regionali”. “La nostra regione – ha continuato – ha dato e dà moltissimo alla ricerca. Basti pensare al team del Lens guidato dal professor Inguscio: alcuni di loro sono qui oggi. Ma ancora i laureati nelle discipline scientifiche nei nostri atenei sono troppo pochi. E’ per questo che Pianeta Galileo vuole rivolgersi ai giovani e ai giovanissimi, per dar loro il segnale che c’è un modo divertente, proficuo, non “uggioso” per avvicinarsi alla scienza”.

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E proprio sull’importanza di questo approccio che punta al coinvolgimento dei giovani, ha insistito anche Sandro Rogari, prorettore alla didattica dell’Università di Firenze, membro del Comitato scientifico di Pianeta Galileo. “Oggi qualsiasi processo rivoluzionario, e a maggior ragione la rivoluzione scientifica di cui ha parlato il presidente Nencini, implica un confronto e una sfida globale. Il futuro dell’Europa è legato alla capacità di raccogliere questa sfida”.

“E’ per questo – ha proseguito Rogari – che cerchiamo di trasmettere la passione della ricerca ai più giovani: una passione che significa saper inseguire i misteri della natura e fare di questo inseguimento una ragione di vita. Ecco il messaggio forte che lancia Pianeta Galileo: è su questo terreno che si gioca il futuro dell’Europa”.

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Ha parlato della figura simbolica di Galileo invece Franco Pacini, membro del Comitato Scientifico, puntando il dito contro la mancanza di fondi per le celebrazioni galileiane del 2009. “Galileo ci lascia tre cose – ha detto -; ci lascia in primo luogo l’idea di un rapporto strettissimo fra scienza e tecnologia: il suo telescopio era un prodotto di altissima tecnologia per la sua epoca. Ci lascia l’insegnamento che la scienza debba essere patrimonio di tutti: per questo gli scienziati devono scrivere e parlare nella lingua che tutti capiscono; Pianeta Galileo si muove proprio sulla scia di quell’insegnamento. E ci lascia infine anche la percezione di un conflitto innegabile, che c’era e che c’è ancora, fra la scienza e il potere. Pensiamo alle celebrazioni del 2009, anno internazionale dell’astronomia: i paesi europei fanno a gara per organizzare iniziative, mentre l’Italia, patria di Galileo, praticamente non ha stanziato quasi nulla, le celebrazioni sono decisamente sottofinanziate e si limitano agli aspetti storici”.

“Quello che stiamo facendo qui con Pianeta Galileo – ha detto ancora Pacini – è sicuramente positivo. Fra qualche giorno avremo ad Arcetri, con la Bambineide, un’invasione di bambini che vorranno vedere le stelle. E’ la strada giusta. L’importante – ha concluso – è ricordarsi di non ghettizzare la scienza: non dobbiamo parlarne solo durante i festival, dobbiamo affrontare seriamente la questione della diffusione del sapere scientifico nel suo complesso”.

Come ha sottolineato Ugo Caffaz,  dirigente della direzione generale delle politiche formative, beni e attività culturali della regione Toscana, in Italia ci sono delle eccellenze dell’ambito dell’insegnamento delle discipline scientifiche e la nostra regione è una di queste.

Un programma  ricco quello che prenderà il via venerdì 10 ottobre, circa duecento gli eventi previsti per quest’anno, molti dei quali dedicati ai giovani. Molto interessante l’iniziativa “Primo incontro con la scienza”, destinata ai giovani fra i 16 e i 22 anni, che saranno invitati a leggere una cinquina di testi di divulgazione scientifica , tra i quali dovranno votare il loro preferito.

Quest’anno il Comitato Scientifico si arricchirà con il coinvolgimento diretto dell’Università di Firenze e del Gabinetto Viesseux. Inoltre è stata avviata una collaborazione tra Pianeta Galileo e il Festival della Creatività, appuntamento “classico” dell’autunno fiorentino. La collaborazione si concretizzerà con la realizzazione di due mostre: “Mini Darwin alle Galapagos”, realizzata da piccoli esploratori che hanno fatto un viaggio sulle tracce del celebre scienziato, e “Il giocattolo scientifico”, in cui saranno esposti manufatti costruiti per stimolare la creatività e il pensiero scientifico nel gioco.

Non mancheranno le iniziative destinate anche ad un pubblico adulto, sia esperto che semplice appassionato della materia. Le principali iniziative per gli addetti del settore sono due: “Chierici vacanti”, un ciclo di incontri,in tutte le province, tra i ricercatori toscani che lavorano all’estero e gli studenti dei territori di origine, e “Prove d’orchestra”, destinato agli insegnati di materie scientifiche delle scuole superiori, servirà per mettere a fuoco l’innovazione nell’ambito dell’insegnamento delle scienze e della matematica.

Come ha sottolineato Gigliola Paoletti Sbordoni, membro del Comitato Scientifico della manifestazione nonché responsabile del coordinamento delle iniziative, uno degli appuntamentoi più importanti sarà il convegno sulle scienze ibride, in quanto “è necessario capire cosa sia la scienza oggi; una questione molto importante e sulla quale è aperta una forte discussione.”


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