Piano strutturale alla prima (o quasi) uscita pubblica. Questa mattina il documento è stato presentato alle commissioni di Palazzo Vecchio e ai quartieri. Via libera fino a novembre ad analisi, proposte e controproposte. E già si infiammano le polemiche da parte del gruppo Pdl.
IL PIANO. Stop al consumo di suolo, il principio cardine del piano è quello dei volumi zero. Il che non significa esattamente che a Firenze non si costruirà più, ma che per farlo sarà necessario praticamente “spostare i volumi” da un posto ad un altro. Privilegiati invece i recuperi di aree dismesse, tutti quei contenitori vuoti sparsi per la città. A partire dalle caserme, dove secondo l’intenzione del sindaco, dovrebbero nascere migliaia di nuovi alloggi popolari.
LE POLEMICHE. Marco Stella (Pdl), che si era già lamentato di non aver avuto in mano in tempi utili il piano, non ha faticato a definirlo “una brutta copia del precedente”. Un piano “senza sviluppo per la città, con idee prive di progetti per realizzarle”. Secondo Stella “non sono individuate soluzioni per nessuno dei problemi irrisolti, pensiamo alla mobilità; vengono riproposte le solite linee tramviarie, con l’ipotesi che la due possa passare in sotterranea, soluzione ancora allo studio senza nessuna certezza che possa essere realizzata, ma intanto i lavori partono”.
I TEMPI. “Da ora fino a novembre – ha spiegato la presidente della commissione urbanistica Titta Meucci (Pd) – mese entro il quale il Piano strutturale andrà in consiglio comunale, tutte le commissioni sono chiamate a portare il loro contributo ognuna secondo le proprie competenze (istruzione, sport, cultura, ambiente, mobilità, etc)”. Tutti i contributi, poi, saranno sintetizzati e portati in commissione urbanistica. A quel punto il piano strutturale andrà in consiglio comunale per essere discusso e poi votato. L’approvazione definitiva è attesa per febbraio.