È arrivato l’ok al nuovo protocollo di sicurezza per gli ambienti di lavoro, che viene così aggiornato con ulteriori regole in vista della fase 2 per il contenimento del coronavirus Covid-19: il documento, disponibile anche in pdf, è stato condiviso con le parti sociali e i sindacati, dopo una lunga maratona notturna al Ministero del Lavoro che si è conclusa nella mattinata del 24 aprile. L’annuncio della fumata bianca è arrivato dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.
Mascherine, guanti e misure di protezione, sanificazione degli ambienti di lavoro, privilegiare il più possibile lo smart working, postazioni distanziate in ufficio. Sono alcuni dei capisaldi del protocollo di sicurezza dei lavoratori, integrato con le nuove disposizioni in vista della graduale riapertura delle attività produttive e dei negozi (qui le ipotesi sulle date).
Sanificazione degli ambienti di lavoro
Uno dei punti principali riguarda le procedure per sanificare gli ambienti di lavoro, dagli uffici alle fabbriche, in particolare il protocollo di sicurezza per la prevenzione del Covid-19 prevede:
- pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei locali, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni come ad esempio le sale mensa e le zone con le macchinette automatiche di snack e bevande
- pulizia a fine turno e sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.
- sanificazione degli spogliatoi
Le aziende che si trovano nei territori più colpiti dal coronavirus prima della riapertura dovranno effettuare una sanificazione straordinaria. Stessa procedura di disinfezione più accurata anche per le imprese dove sia stata rilevata la presenza di un malato di coronavirus: in questo caso scatta una vera e propria bonifica ambientale per togliere dai locali gli eventuali patogeni (qui l’articolo su come avviene la sanificazione straordinaria con l’ozono).
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Coronavirus e sicurezza sul lavoro: termoscanner all’entrata
I termoscanner non sono obbligatori ma le aziende avranno la possibilità di prevedere la misurazione della temperatura corporea prima dell’entrata negli ambienti di lavoro e le persone con più di 37,5 gradi, secondo il protocollo di sicurezza per il coronavirus, non potranno entrare. Dovranno essere temporaneamente isolate, non dovranno recarsi né nelle infermerie aziendali né al pronto soccorso, ma contattare subito il proprio medico di famiglia.
Chi nei 14 giorni precedenti abbia avuto contatti con persone positive al coronavirus, non potrà recarsi al lavoro. I soggetti invece che sono stati affetti da coronavirus potranno tornare in azienda solo se completamente guariti, con una sorta di “certificato di immunità”: una certificazione medica che attesti la negativizzazione dal virus Covid-19.
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Ambienti di lavoro, cosa prevede il protocollo di sicurezza Covid-19: mascherine e postazioni distanziate
Altro capitolo importante quello delle norme di igiene e dei dispositivi di prevenzione e protezione individuare, in particolare il protocollo di sicurezza Covid-19 per gli ambienti di lavoro prevede:
- Mascherine chirurgiche (o tipologie analoghe se sul mercato non sono disponibili dispositivi certificati) che devono essere indossate da tutte le persone che condividono spazi comuni
- Distanza di sicurezza obbligatoria di almeno un metro
- Protezioni aggiuntive per chi – a causa del tipo particolare di lavoro– non può rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro (e quindi tute, cuffie, camici, guanti, occhiali).
- accesso contingentato e per breve tempo nelle aree comuni, come zone fumatori e spogliatoi, dove la ventilazione deve essere continua
- detergenti per le mani che le aziende devono mettere a disposizione dei lavoratori
L’ufficio ai tempi del Covid-19, cosa dice il protocollo di sicurezza
Ci sono poi le disposizioni per il lavoro dentro l’azienda o negli uffici. Tra queste:
- scrivanie e postazioni distanziate, se non è possibile spostare il singolo lavoratore in un ufficio o in una sala riunioni dove posa operare da solo
- orari di entrata e uscita scaglionati, con porte differenziate per l’accesso e la fine del lavoro (dove possible)
- limitare al massimo gli spostamenti all’interno della stessa azienda
- il divieto di fare riunioni di persona, consentite solo in caso di “necessità e urgenza, nell’impossibilità di collegamento a distanza” – si legge nel protocollo di sicurezza per il coronavirus – con partecipanti ridotti al minimo, distanziamento interpersonale, pulizia e areazione dei locali
- favorire il più possibile il lavoro da casa, il cosiddetto smart working.
Il pdf del nuovo protocollo di sicurezza Covid-19 negli ambienti di lavoro
Da questo link è possibile scaricare il pdf del nuovo protocollo di sicurezza per il Covid-19, con tutte le disposizioni per la prevenzione del coronavirus nei posti e negli ambienti di lavoro.
Aggiornamenti anche sul sito del Ministero del Lavoro.