mercoledì, 24 Aprile 2024
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Renzi: ”Dalla crisi si esce con la scuola, non con grandi discorsi”

Nel giorno della prima campanella, il sindaco ha visitato la primaria Carducci: ''La scuola è la madre di tutte le battaglie. La Carducci non è l’unica scuola dove siamo intervenuti, ce ne sono ancora altre su cui si sta lavorando''.

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Ieri, giorno d’apertura dell’anno scolastico e della prima campanella, il sindaco Matteo Renzi ha visitato, insieme all’assessora all’educazione Cristina Giachi, la primaria Carducci, l’istituto di via dei Bassi (nel quartiere 2) restaurato durante le vacanze estive.

SCUOLE. Un investimento di 900mila euro servito per ripristinare completamente il tetto e consolidarne le strutture, restaurare le facciate esterne, sostituire gli infissi delle aule (quelli nuovi sono a tenuta termica e antirumore) e imbiancare tutti i locali. Alla Carducci ci sono 10 sezioni di scuola dell’infanzia, con 254 bambini e 22 sezioni di scuola primaria con 511 alunni. “La scuola è la madre di tutte le battaglie – ha detto il sindaco Renzi – dalla crisi si esce con la scuola, non con grandi discorsi. La Carducci non è l’unica scuola dove siamo intervenuti – ha continuato – ce ne sono ancora altre su cui si sta lavorando. Qui abbiamo fatto lavori per 900mila euro, mentre una serie di interventi importanti sono stati fatti anche alla Dino Compagni per quanto riguarda le infrastrutturazioni di internet, anche se questo istituto ha bisogno soprattutto di essere totalmente rifatto. A tal proposito stiamo lavorando col ministero e speriamo che il Ministro ci dia l’assicurazione dei denari che servono per intervenire. Questo è un lavoro che dimostra che in questi mesi il Comune ha lavorato tanto sull’edilizia scolastica”.Alla secondaria di primo grado Dino Compagni, inserita nell’istituto comprensivo del quale fa parte la Carducci, ci sono 21 classi per un totale di 507 studenti.

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ISTRUZIONE. “Il buon anno ai ragazzi va non solo per la scuola e per l’edilizia scolastica – ha concluso il sindaco – ma va anche e soprattutto per l’integrazione: 1 ragazzo su 5 negli istituti di Firenze è straniero; va per l’offerta formativa: 350 progetti di attività educativa e per l’idea che i cittadini sono tali anche quando non hanno ancora compiuto la maggiore età perché non è importante che età hanno. Quello che conta è che siano valorizzati per quello che devono essere”. “L’istruzione – ha sottolineato l’assessora Giachi – è al centro delle nostre preoccupazioni di amministratori non solo perché a scuola si fanno le più importanti politiche di cittadinanza ma anche perché le aule sono i luoghi dove i nostri giovani passano la loro giornata e quindi rappresentano il primo segno di attenzione delle istituzioni nei loro confronti”. “La scuola è un fiore all’occhiello dell’amministrazione – ha sottolineato l’assessora Giachi – a Firenze ci sono i problemi comuni al resto del Paese: le nomine, la difficoltà per gli insegnanti precari. Nella nostra città, però, non ci sono liste di attesa per le scuole dell’infanzia e abbiamo abbattuto quelle per i nidi: il lavoro è tanto ma abbiamo molte soddisfazioni”.

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